«Dalla Bolivia torniamo a Bergamo pieni di meraviglia e riconoscenza»

Il viaggio Si è concluso il viaggio guidato dal vescovo Francesco in terra boliviana: «La strada per disegnare il futuro della missione – ha detto monsignor Beschi – è fatta degli stessi ingredienti che l’hanno alimentata in questi sessant’anni: la capacità di esserci in pienezza per le persone che si incontrano, in particolare i poveri e coloro che vivono situazioni difficili». Su L’Eco di Bergamo di venerdì 5 agosto l’intervista completa.

Si è concluso ieri il viaggio guidato dal vescovo Francesco Beschi in terra boliviana. Quindici giorni intensi per il gruppo bergamasco, in occasione dei 60 anni di missione. Dalla festa di La Paz alle periferie di El Alto, giù fino a Tarija, ai confini con l’Argentina, e poi a Cochabamba, con la Ciudad de los niños e Melga, per arrivare gli ultimi giorni nella calda Santa Cruz della Sierra, con tutti i missionari bergamaschi. «È la sesta volta che visito le missioni di Bergamo in Bolivia - ha detto il vescovo in passaggio dell’intervista su L’Eco di Bergamo in edicola venerdì 5 agosto - ma ogni volta torno a casa con stupore. I sentimenti più forti sono quelli della meraviglia e della riconoscenza, per la testimonianza delle persone bergamasche missionarie e per la gente che vive qui».

Sul futuro il vescovo ha detto: «La missione ci ha regalato apertura contro l’autoreferenzialità. La strada per disegnare il futuro della missione è fatta degli stessi ingredienti che l’hanno alimentata in questi sessant’anni: la capacità di esserci in pienezza per le persone che si incontrano, in particolare i poveri e coloro che vivono situazioni difficili».

Leggi l’intervista su L'Eco di Bergamo di venerdì 5 agosto

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