Dare dell’uomo di m... è insulto generico
Gramellini parla di un caso bergamasco

È dedicato a un caso bergamasco l’editoriale che il famoso giornalista Massimo Gramellini, vicedirettore del quotidiano «La Stampa», ha pubblicato sul sito internet del giornale torinese.

Gramellini, nel suo «Buongiorno» dal titolo «L’insulto generico», ha parlato del caso di Roberto Pelucchi, giornalista de «La Gazzetta dello Sporti» e in passato anche de L’Eco di Bergamo, che aveva denunciato chi sul sito «atalantini.com» lo aveva definito, tra gli altri epiteti, «uomo di m.». Pelucchi era intervenuto sul sito dei tifosi nerazzurri per difendere un suo articolo.

Ebbene, il tribunale ha rigettato la richiesta con queste motivazioni: «In ambito sportivo un insulto generico ci può stare». Gramellini, nel suo editoriale, commenta: «Siete di quelli che ancora pensano che dare a qualcuno dell’uomo, o della donna, di m. sia infamia meritevole di querela? Retrogradi». E ancora: «Un insulto generico, nel ruttodromo del calcio, fa quasi simpatia. Specie se lanciato da ultrà che si nascondono dietro nomi di facciata». Insomma, «se dunque vi assale la voglia di mandare genericamente a stendere qualcuno, non frenate l’istinto. Riempitelo pure di m., purché a volto coperto e senza declinare le vostre generalità».

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