Defibrillatori, solo il 2,5% sa come usarli
Attenzione alle periodiche manutenzioni

Ormai sul territorio sono diffusi in modo capillare. I Dae (defibrillatori automatici esterni) in Bergamasca infatti, secondo l’Aat Bergamo (articolazioni aziendali territoriali ossia i «rami operativi» di Areu, l’Azienda regionale emergenza urgenza sul territorio) sono 1.669 (un anno e mezzo fa erano 1.139).

«Ora però ciò su cui bisogna porre maggiore attenzione - afferma Paolo Carrara, infermiere e referente dell’Aat Bergamo per la registrazione dei Dae - è sulla formazione: serve aumentare il numero, al momento ancora troppo basso, di chi è abilitato ad usare questi apparecchi». Le persone con l’abilitazione ad usare un Dae (si ottiene con un corso di 5 ore) sono circa 25 mila quindi in Bergamasca solo circa il 2,5% della popolazione. «È chiaro – spiega ancora Carrara – che se veniamo colti da un malore in un centro commerciale allora, c’è più probabilità di trovare qualcuno che ci può soccorrere subito con un defibrillatore. In un posto più isolato, ovviamente la situazione cambia. Quindi più persone ci sanno come usare un Dae, invece che limitarsi a chiamare un’ambulanza, meglio è».

Ma non solo: va bene installare un defibrillatore, ma poi bisogna preoccuparsi anche della sua manutenzione, attraverso un controllo periodico di buon funzionamento. È questo un altro importante promemoria (oltre a quello di provvedere alla registrazione dell’apparecchio) che l’Aat Bergamo vuole rivolgere a tutti i proprietari di un Dae. Particolare attenzione deve essere data alle batterie e agli elettrodi adesivi. Fortunatamente, manutentare un Dae non è così difficile. Questo genere di apparecchi, infatti, è programmato regolarmente per sottoporsi a un autotest e rilevare eventuali anomalie, come appunto l’esaurimento delle batterie, che poi procede a segnalarle attraverso una spia luminosa e un segnale acustico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA