Di Maio e il suo pensiero per Bergamo
«Governo al servizio del territorio»

«Il primo pensiero anche stasera va alle aree più colpite, Bergamo e la Lombardia. Lo sto dicendo a tutti coloro che stanno sottovalutando questa crisi e questa pandemia». Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha parlato in diretta Facebook: «il sacrificio di medici e infermieri non deve essere vano».

«La mia gratitudine e la gratitudine del governo vanno a tutte le persone che sono impegnate in prima linea. Medici, infermieri, operatori sociosanitari, il corpo diplomatico che in tutto il mondo sta reperendo il materiale medico e ce lo sta segnalando, le forze dell’ordine, sindaci, presidenti di regione amministratori locali che ce la stanno mettendo tutta per gestire questa crisi» ha continuato Di Maio. «La mia gratitudine va a loro e un abbraccio virtuale va alla gente di Bergamo, alla gente della Lombardia che sono in questo momento in grande difficoltà - ha detto - A loro posso dire soltanto che mi sento al loro servizio. Noi come ministri, come rappresentanti delle istituzioni siamo al loro servizio e faremo di tutto per vincere questa guerra il prima possibile reperendo tutto il materiale sanitario che serve e fornendo anche rinforzi medici».

«Io credo che facendo squadra ce la faremo. Ricordiamoci sempre c’è chi ne è uscito. A Wuhan oggi non c’è stato nessun nuovo contatto. In Cina ce l’hanno fatta. Ce la possiamo fare anche noi, anche con l’aiuto delle equipe specializzate cinese che sono in Italia», ha detto.

E poi Di Maio tratta il tema della «disponibilità» a venire incontro alle richieste sempre più pressanti di Regioni e amministrazioni locali: il Viminale sta monitorando la situazione, sulla base dei report che arrivano dai prefetti. I contatti tra i ministri Guerini e Lamorgese sono continui. E se la linea dei contagiati dovesse continuare a salire con i ritmi attuali, così come il numero di chi non rispetta i divieti, nell’elenco delle misure restrittive che il Governo potrebbe adottare c’è proprio l’aumento dell’impegno dei militari.

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