Dimessa dall’ospedale: «È gastrite»
Poi muore, chiesto risarcimento milionario

Donna di Calcio per due volte rilasciata dal pronto soccorso di Chiari , aveva dei dolori dopo aver ingerito un ossicino. Il decesso a Bergamo 5 mesi dopo. I consulenti: escluse responsabilità del «Papa Giovanni».

Per due volte era stata dimessa dall’ospedale Mellino Mellini di Chiari, cui si era rivolta lamentando dolori dopo aver ingerito l’ossicino di un uccelletto durante il pranzo. «È una gastrite», l’avevano tranquillizzata i medici. Rosa Pesenti, 64 anni, di Calcio, era morta 5 mesi più tardi - nel marzo 2015 - all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo per la perforazione dell’esofago e della vena aorta. Secondo la consulenza medica commissionata dal pm di Brescia Carlo Pappalardo, il decesso ha a che fare con i comportamenti negligenti del personale medico del pronto soccorso dell’ospedale bresciano che s’era occupato della pensionata durante i due ricoveri. Tre dottoresse risultano indagate per omicidio colposo: per una di esse il pm ha chiesto l’archiviazione, per altre due è invece arrivato l’avviso di chiusura indagini.

Ma c’è anche il fronte civilistico. Alla luce dei risultati della consulenza della Procura depositata a gennaio, l’avvocato Maddalena Frassi, legale della famiglia della vittima, ha intentato una causa contro l’ospedale «Mellini» e due delle tre dottoresse, dopo che il tentativo di mediazione è sfumato. Il marito Rossano Rossi e la figlia Raffaella chiedono un risarcimento. Che, applicando le tabelle del tribunale di Milano, si annuncia come un maxi-risarcimento: 1.002.377 euro. A tale cifra si arriva calcolando i danni morali quali la grave perdita affettiva per figlia e marito e l’agonia patita dalla vittima. Ma pure i danni materiali, come le spese per il funerale e quelle per i lavori domestici (in teoria, dopo la scomparsa della moglie, Rossano Rossi dovrebbe pagare una colf). L’udienza è fissata per il 9 novembre.

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