Dj Fabo è morto in Svizzera
Mons. Paglia: una sconfitta per tutti

L’annuncio di Marco Cappato è arrivato su Facebook. Monsignor Paglia: «Mettere fine a una vita è sempre una sconfitta».

«Fabo è morto alle 11,40, ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo»: lo scrive Marco Cappato, dell’associazione Luca Coscioni, sul suo profilo Facebook. Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, cieco e tetraplegico in seguito ad un incidente d’auto tre anni fa, è morto lunedì mattina 27 febbraio in Svizzera dopo essersi sottoposto all’eutanasia attiva.


«Sono finalmente arrivato in Svizzera - aveva annunciato con un video sul suo profilo Twitter - e ci sono arrivato, purtroppo, con le mie forze e non con l’aiuto del mio Stato. Volevo ringraziare una persona che ha potuto sollevarmi da questo inferno di dolore. Questa persona si chiama Marco Cappato e lo ringrazierò fino alla morte. Grazie Marco. Grazie mille».

«Tutto questo mi rattrista molto. Deve rattristarci tutti, e anche interrogarci»: così monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha commentato, prima che arrivasse la notizia della morte di dj Fabo. «Ogni volta che si pone termine a una vita, o ci si propone di farlo, è sempre una sconfitta», ha dichiarato monsignor Paglia in un’intervista al Corriere della Sera, «una sconfitta amara: sia per chi dice “non ce la faccio più”, sia per una società che si rassegna all’impotenza». Per l’arcivescovo «la legge non può per sua natura regolamentare situazioni così drammatiche» e «il rischio è di creare “la cultura dello scarto” di cui parla il Papa».

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