Dolore per Vincenzo: «Era pieno di progetti»
Il dibattito: via Carducci, punto pericoloso

«Era un ragazzo solare, pieno di vita e di progetti». Sono queste le parole dei nonni materni del ventiseienne Vincenzo Caldura e, insieme agli zii Giuseppe e Antonella, ricordano con amore il nipote, morto nelle prime ore del 1° gennaio, in un terribile schianto in via Carducci.

«Vincenzo - ricordano - era nato a Catania e aveva sempre vissuto a Palagonia. Otto anni fa il padre Sebastiano è deceduto all’età di 43 anni per malattia e così lui e sua mamma hanno portato avanti insieme il suo panificio». Poi a settembre avevano deciso di vendere l’attività e trasferirsi a Bergamo per raggiungere i nonni materni, che vivono in città da 43 anni e ricongiungersi anche con il resto della famiglia.

Abitava da solo in via Sant’Alessandro a Bergamo,e la sera di San Silvestro era andato a mangiare a casa della mamma in via Borfuro insieme ai suoi fratelli. «Poi aveva detto che andava a fare un giro ma non sappiamo dove». L’amico di 21 anni che nella tragica notte di Capodanno era in auto con lui è praticamente illeso. Nei prossimi giorni la salma di Vincenzo sarà portata a Palagonia in Sicilia, nella cappella di famiglia dove sono tumulate anche le salme del papà e del nonno paterno.

Ora le cause dell’incidente sono al vaglio degli agenti della polizia Stradale di Bergamo. Vincenzo Caldura era alla guida di una Bmw 320 che è finita fuori strada in via Carducci. Accanto a lui viaggiava un amico, di 21 anni. Arrivato alla rotonda, probabilmente a causa della velocità eccessiva e del ghiaccio sulla strada, Caldura ha perso il controllo dell’auto che ha sbandato verso destra, divelto il cartello stradale che indica il rondò, sradicandolo dal cemento, abbattuto un semaforo e ha terminato la sua corsa contro un platano. Un urto violentissimo, che lo ha sbalzato fuori dall’abitacolo per una ventina di metri. La morte è stata istantanea, per un trauma cranico che non gli ha lasciato scampo.

Il terribile incidente accende ora il dibattito sulla sicurezza del rondò all’incrocio tra via Carducci e via Gaudenzi: «È un punto pericoloso, spesso le auto arrivano ad alta velocità» scrive un lettore.

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