Domenica 29 marzo torna l’ora legale
L’orologio avanti nella notte di sabato

L’ora legale scatterà nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo: da quel momento bisognerà spostare gli orologi un’ora avanti.

Arriva l’ora legale nel prossimo fine settimana ma per tutti coloro costretti in casa dalle norme restrittive per arginare il coronavirus non sembra che ci saranno maggiori disagi. Complice una primavera che ancora non è del tutto decollata e che non ci costringe a tenere a freno la voglia di passeggiate, avere una ora in più di luce ma doverla trascorrere dentro a quattro mura non sembra poter creare grandi problemi agli italiani.

L’ora legale scatterà nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo: da quel momento bisognerà spostare gli orologi un’ora avanti. Gli italiani dovranno spostare come di consueto l’orario passando direttamente dalle ore 2:00 alle ore 3:00. Di conseguenza, il 25 ottobre faremo il contrario per tornare nell’ora solare.

«Entrerà l’ora legale, con una modifica che può portare in alcuni la necessità di una fase di adattamento, ma i ritmi imposti dalla vita spesa in casa per l’emergenza legata al nuovo coronavirus, potrebbero giocare a favore, rendendo il cambiamento meno impattante». A spiegarlo è Enrico Zanalda, presidente della Società italiana di psichiatria (Sip). «In casa -evidenzia Zanalda - è bene mantenere i ritmi abituali: il fatto che tutto sia chiuso di sera e non si possa uscire ci avvicina a uno stile di vita più simile a quello dei nostri avi, che non andavano fuori al ristorante o a teatro. Certo, la tv può rimanere accesa anche tutta la notte, ma si ha la possibilità di guardarla in altri momenti della giornata. In più, credo che non essendoci l’impegno, per molti, dell’alzarsi alla stessa ora per andare a lavorare o a scuola il cambio dell’ora dovrebbe essere meno fastidioso».

L’esplosione della primavera, possibile nelle settimane che seguiranno, potrebbe secondo lo psichiatra essere un punto critico, ma è importante comprendere che gli sforzi stanno danno frutti, ritrovando energia per proseguire nell’isolamento per il tempo necessario. «Credo - aggiunge Zanalda - che in questi giorni ci sia stato un po’ di adattamento, di abitudine a utilizzare ciò che si può per superare il disagio dell’isolamento e la difficoltà di spostamento, che è una grossa limitazione della libertà individuale. Adesso lo stare in casa col brutto tempo, il freddo, è più tollerabile, ma se dovesse esserci la primavera che sboccia diventerebbe tutto un po’ più pesante. Tuttavia, vedere che la curva dei contagi che non sembra più crescere come prima e che inizia a intravedersi forse un bagliore in fondo al tunnel, offre una speranza che ci deve dare energia». Nelle prossime settimane bisogna farne il pieno secondo gli esperti.

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