Droga, è allarme giovani
«Ormai iniziano alle medie»

I dati dei reati dei minori: in aumento quelli contro il patrimonio. E preoccupa il fenomeno bullismo.

Il circolo pericolosamente vizioso è quasi elementare: la maggior parte dei ragazzi che commette reati contro il patrimonio, furti, rapine, estorsioni, lo fa per comprare o procurarsi droga e inizia a farlo sempre prima. Non a caso, rispetto ai 1655 reati commessi nel 2016 dai minori nel distretto di Brescia (a cui fanno riferimento anche le province di Cremona e Mantova), quelli relativi al cosiddetto patrimonio fanno la parte del leone. Sono 749, poco meno della metà: poco meno di un terzo riguarda la Bergamasca. La nostra provincia è guida la classifica dei reati contro il patrimonio (furti, rapine, estorsione), davanti a Brescia e al resto del distretto. «E spesso i reati contro il patrimonio compiuti dai minori sono finalizzati o almeno legati alla droga e questa è il fattore allarmante», spiegano il giudice minorile di Brescia Laura D’Urbino e don Fausto Resmini della Comunità don Milani di Sorisole.

«C’è un costante e progressivo abbassamento dell’età dei ragazzi che vi avvicinano per la prima volta al mondo delle droghe. Fino a qualche anno fa le prime esperienze avvenivano all’inizio delle superiori, ora alcuni minori cominciano nei primi due anni delle medie». Spesso, in contropiede sulle attese e sui luoghi comuni, i minori sono che entrano nel giro delle sostanze sono più italiani che stranieri. «Servono soldi, magari la prima paghetta, e le sostanze smerciate non sono solo hashish e marijuana, ma anche cocaina, anfetamine, ecstasy». E alle spalle dei reati contro il patrimonio, svettano quelli contro la persona, all’insegna della logica del branco, della ferocia del gruppo. «Quasi la metà dei reati commessi dai minori sono compiuti in gruppo, anche solo in piccoli gruppi e questo fenomeno sta crescendo, anche in rapporto al ruolo dei social network» spiega don Fausto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA