Il dipinto ritrovato è di Mantegna
La Carrara finisce sul Wall Street Journal

Si tratta della Resurrezione di Cristo: il dipinto era custodito nei depositi dell’Accademia Carrara. Dopo anni di ricerche, ora c’è l’ufficialità.

È stata a lungo nei depositi dell’Accademia di Carrara di Bergamo prima di veder riconosciuto il suo enorme valore: grazie a una piccola croce sul margine inferiore della tavola, la tela intitolata Resurrezione di Cristo, databile 1492-1493 circa, è stata ora finalmente attribuita ad Andrea Mantegna, dopo esser stata per quasi 200 anni considerata una copia di un dipinto del grande maestro del Rinascimento.

E la notizia finisce addirittura sull’edizione europea del Wall Street Journal nelle pagine dedicate all’arte in cui si ricostruisce la vicenda del capolavoro ritrovato. Secondo il giornale l’opera, assicurata per 30 mila euro, varrebbe 30 milioni di dollari.

Recenti e approfonditi studi sul quadro hanno stabilito che proprio la piccola croce sul margine inferiore, sotto l’arco di pietra, doveva avere una corrispondenza in una porzione di dipinto mancante: valutando la continuità tra la croce e l’asta che la sorregge - così come la perfetta coincidenza nella definizione delle rocce dell’arco, che ha principio nella tavola superiore e prosegue - è stato stabilito che la metà inferiore dell’opera è la Discesa di Cristo al limbo, conservata a Princeton nella collezione di Barbara Piasecka Johnson.

La straordinaria attribuzione sarà inserita nel Catalogo Completo dei Dipinti Italiani del Trecento e Quattrocento dell’Accademia di Carrara curato da Giovanni Valagussa, conservatore della Collezione Carrara, che uscirà tra circa un mese per Officina Libraria Editore: la pubblicazione presenta 110 schede per 110 dipinti dal 1300 al 1500, parte della collezione Carrara, suddivise in zone geografiche (area toscana e centroitaliana; area veneta; area lombarda) con progressione cronologica.

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