Ecco come sarà la nuova Gamec
«Porta tra città e arte»

Una piazza coperta e poi un corpo in vetro. «Il palazzetto è un edificio che può fare la differenza».

«Entro in uno spazio basso e vedo una grande piazza, un emiciclo». La nuova Gamec al palazzetto dello sport comincia così: «Un ingresso che esce verso la città e ti cattura, una soglia tra città e arte» spiegano Carlo Cappai e Alessandra Segantini, ovvero C+S, lo studio di architettura veneto che sta lavorando al progetto. Compagni di lavoro e pure nella vita.

Il punto di partenza è a suo modo semplice e complesso nello stesso tempo: demolire o conservare? «Il palazzetto fa parte delle mappe mentali dei cittadini, di quel pezzo di Bergamo. Un edificio importante, dalle fattezze inusuali, ereditato dal passato con delle sue qualità. Poteva fare ancora la differenza sia in termini di segno che di identità. E allora perché demolirlo se aveva queste peculiarità? Non può essere considerato un problema, semmai una risorsa».

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