Effetto zone 30 sulle strade della città
Meno incidenti per i pedoni

L’effetto delle Zone 30 - le zone dove la velocità massima consentita è di 30 chilometri all’ora il cui allestimento a Bergamo era partito nel 2004 da Monterosso - nei quartieri della città si è fatto sentire, soprattutto se si considera che un po’ ovunque, dopo la loro realizzazione, è calato il numero degli incidenti che hanno coinvolto i pedoni.

Seppure non siano del tutto esaustivi, i dati disponibili sul portale del Comune parlano chiaro. Dalla loro lettura si vede, ad esempio, come la Zona 30 a Boccaleone abbia di fatto contribuito ad azzerare gli incidenti: se dal 2002 al 2008 i feriti sono stati 11, dal 2009, anno della realizzazione della Zona 30, al 2015 sono scesi a due, tra l’altro coinvolti entrambi in un unico incidente in via Pizzo Recastello. Semmai, nel quartiere il problema è rappresentato dall’incrocio tra le vie Rovelli e proprio Pizzo Recastello, in corrispondenza del passaggio a livello. In questo punto i tamponamenti non si contano, soprattutto tra coloro che svoltano a sinistra in via Rovelli dopo la ferrovia e chi invece arriva dalla via Rovelli e cerca di attraversare la strada.

I numeri sugli incidenti che coinvolgono i pedoni, già fortunatamente risicati anche prima della realizzazione delle Zone 30, sono confortanti anche a Colognola e a Longuelo, dove i sinistri sono più che dimezzati.

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