Falsi rimborsi in Fiera, interviene Trigona
«Nessun patto con l’ex direttore Cristini»

Il segretario generale dell’ente Fiera (sospeso dall’incarico) sull’inchiesta Promoberg: «Chiarirò la mia completa estraneità ai fatti in contestazione».

Luigi Trigona segretario generale (sospeso dall’incarico) della Promoberg, indagato nell’ambito dell’inchiesta sui falsi rimborsi legata alla Fiera di Bergamo che ha portato agli arresti domiciliari il direttore generale Stefano Cristini si rivolge ai giornali per «precisare e segnalare l’assoluta inesistenza di qualsivoglia “patto” o intesa illecitamente intercorsi con l’ex direttore Cristini».

La stessa documentazione nelle mani degli inquirenti, scrive, «d’altra parte, laddove correttamente interpretata, conferma e testimonia come il dottor Trigona, non appena ha avuto evidenza di presunte irregolarità contabili nella gestione dell’Ente e delle sue disponibilità di cassa, ha prontamente attivato i presìdi societari (collegio sindacale, in primis) e la presidenza, promuovendo personalmente ogni e più ampia attività di disamina interna della contabilità societaria, finalizzata allo scopo di verificarne la regolare tenuta».

Non di meno «sin dai i primi sentori delle criticità successivamente emerse, ha dato immediata indicazione allo stesso Direttore Cristini affinché si muovesse in prima persona (come poi fece) per chiarire innanzi al collegio sindacale e al consiglio di amministrazione le presunte criticità oggi in contestazione, figlie di dinamiche esterne all’Ente e, soprattutto, all’operato dei suoi funzionari».

In relazione a queste criticità “nessuna reticenza o, meno ancora, avallo postumo sono mai promanati dal sottoscritto, sempre ed unicamente mosso, nel proprio operato, dalla volontà di perseguire il bene di Promoberg, Ente per il quale, con grande profitto e reciproca soddisfazione, ha prestato negli anni la propria (pluridecennale) attività professionale».

Resta naturalmente inteso che «il sottoscritto da qui a breve, chiarirà innanzi all’autorità giudiziaria la propria completa estraneità ai fatti in contestazione».

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