«Fingeva cause per incassare parcelle»
A giudizio un avvocato bergamasco

L’accusa: fingeva di intentare cause per conto dei clienti, dai quali incassava le parcelle e gli anticipi sulle spese, in qualche circostanza mostrando atti giudiziari falsi come prova del lavoro in realtà non svolto.

D. P., 45 anni, avvocato bergamasco con studio in città ma residente a Ranica, martedì 4 ottobre è stato rinviato a giudizio dal giudice dell’udienza preliminare Bianca Maria Bianchi. Il processo a suo carico davanti al giudice monocratico avrà inizio il 16 giugno 2017 e il professionista dovrà rispondere delle ipotesi di reato di truffa, falso e patrocinio infedele. Una dozzina i capi di imputazione formulati dal sostituto procuratore Lucia Trigilio, sulla base delle denunce presentate da otto parti offese, costituitesi parti civili con gli avvocati Alessandro Zonca, Giuseppe Togni e Sara Ferrari, e anche di segnalazioni di un giudice del Tribunale e di un cancelliere. Ieri in udienza l’imputato non si è presentato. Il suo caso è noto alle istituzioni di categoria: risulta che l'Ordine degli avvocati lo abbia sospeso dall’esercizio della professione forense dal 13 giugno 2016 fino al 12 giugno 2017. Tutti i dettagli su L’Eco di Bergamo in edicola il 5 ottobre.

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