Frode fiscale per 160 milioni di euro, 10 arresti e 80 indagati: perquisizioni anche a Bergamo

LA GUARDIA DI FINANZA. Ottanta gli indagati, l’accusa è associazione a delinquere. Al lavoro i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia.

La Guardia di Finanza di Brescia, coordinata dalla Procura, sta eseguendo nella mattinata di lunedì 3 luglio un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di dieci persone, 6 in carcere e 4 ai domiciliari, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per circa 160 milioni di euro. Sono 80 in tutto gli indagati oltre a 48 società, 21 delle quali straniere.

Le indagini hanno permesso di accertare un sistema di frode basato sull’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per un importo totale di oltre 160 milioni di euro, di cui oltre 26 milioni di iva evasa. Gli indagati sono complessivamente 80, persone fisiche e 48 entità giuridiche, 21 delle quali straniere. Sono, inoltre, in corso numerose perquisizioni nelle province, oltre che di Brescia, di Roma, Torino, Bergamo, Verona, Mantova, Udine, Cuneo, Monza-Brianza, Cremona e Como, le quali si svolgono con l’ausilio delle cosiddette unità «cash dog», in relazione anche all’esecuzione di un sequestro preventivo di oltre 750 mila euro.

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