Frodi creditizie, quasi un caso al giorno. Cresciuti gli acquisti sopra i 20mila euro

Secondo la Crif le truffe on line con furto d’identità sono tornate a galoppare
Nei primi sei mesi del 2021 sono state 152: la Bergamasca terza dopo Milano e Brescia.

Praticamente una al giorno. Sono le truffe creditizie in Bergamasca, tra gli illeciti più subdoli in cui cadere vittima.

Secondo l’analisi della Crif, tra le principali aziende specializzate in informazioni creditizie, queste frodi sono tornate a galoppare: nel primo semestre del 2021 sono state 152 in Bergamasca (appunto quasi una ogni 24 ore) e in totale 1.506 in tutta la Lombardia (seconda regione d’Italia), con un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2020. Il Milanese, con 560 truffe creditizie in sei mesi, è al primo posto in regione; il podio è completato da Brescia (165) e poi appunto da Bergamo (152). Si segnalano invece 143 casi in provincia di Varese, 116 a Pavia, 109 a Monza, 74 casi a Como, 62 a Mantova, 53 a Cremona, 32 a Lecco, 32 a Lodi e 8 a Sondrio. Ma di cosa si tratta, nel dettaglio? Le truffe creditizie consistono nell’utilizzo illecito di dati personali per aprire una linea di credito: in sostanza, si ruba l’identità della vittima e si fanno acquisti a sue spese. Il valore medio di queste truffe si attesta a 5.168 euro: se vanno per la maggiore i piccoli importi, nell’ultimo semestre sono cresciute però del 13,2% le frodi con importi compresi tra i 10mila e i 20mila euro e del 14,6% quelle con importo superiore ai 20mila euro.

La pandemia sembra aver offerto un assist ai pirati del web. «A fronte di una maggiore difficoltà a effettuare frodi fisiche in banca o presso gli sportelli fisici, lo sviluppo dell’e-commerce ha contribuito alla crescita dei casi perpetrati sui canali virtuali, dove le verifiche possono essere meno sofisticate ed efficaci – spiega Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di Crif –. Questo determina un allungamento dei tempi di scoperta da parte delle ignare vittime: se da un lato il 52,5% dei casi viene rilevato entro 6 mesi, dall’altro lato in un caso su cinque le frodi risultano messe in atto addirittura cinque anni prima. È evidente che tanto più la frode viene intercettata tempestivamente, quanto più i danni saranno minimizzati e sarà possibile avere maggiori chance di evitare altri spiacevoli effetti».

Il report dell’Osservatorio Crif-MisterCredit indica che questi finanziamenti illeciti sono finalizzati nel 48,2% dei casi all’acquisto di elettrodomestici; il podio dell’illecito è completato dai prestiti per l’acquisto di auto o moto e dall’acquisto di prodotti di elettronica, informatica o telefonia. La maggioranza delle vittime è rappresentata da uomini (il 64,1% dei casi), e sorprendentemente la fascia d’età proporzionalmente più colpita è quella dei 18-30enni (nel 24,2% dei casi), seguita dai 41-50enni (22,7% dei casi) e dai 31-40enni (22,4%). «Spesso – aggiunge Beatrice Rubini – la vulnerabilità alle frodi è accresciuta proprio da comportamenti poco attenti da parte delle vittime, ad esempio con la pubblicazione sul web e sui social di dati anagrafici e identificativi o informazioni personali che possono essere utilizzate dalle organizzazioni criminali per ricostruire false identità».

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