Gallera a Bergamo: «Scuola e tamponi rapidi. Ne arrivano 1,2 milioni»

L’assessore al Welfare Gallera: «Pronte le linee guida regionali. Classe in quarantena solo quando c’è un caso conclamato di coronavirus».

Coppola d’ordinanza in testa a coprire l’infortunio estivo procuratosi giocando a paddle - «La ferita va meglio, ma c’è ancora un cerottone per cicatrizzare», dice - l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera esce dalla sede Ats di via Gallicciolli verso le 17,30 dopo oltre due ore di confronto (a porte chiuse) con lo stato maggiore della sanità bergamasca. Con lui c’è il direttore generale Welfare Lombardia Marco Trivelli, il direttore generale dell’Agenzia di tutela della salute orobica Massimo Giupponi e le direzioni strategiche delle Asst Papa Giovanni XXIII, Bergamo Est e Bergamo Ovest.

Assessore, cosa fa a Bergamo?

«Sono voluto partire da qui, anche come segno di attenzione al territorio bergamasco, per inaugurare il giro che farò nelle prossime due settimane per incontrare tutte le Ats lombarde, con le Asst, per verificare lo stato di avanzamento dei Piani territoriali».

A cosa servono questi strumenti?

«Con la delibera regionale del 3 agosto abbiamo dato alle Ats il compito di creare un coordinamento territoriale con diversi soggetti (ospedali, ordini professionali, Comuni) per pianificare diversi fronti, dai tamponi, da fare in numero sempre più ampio, alla gestione dei tracciamenti e della sorveglianza domiciliare, fino alle vaccinazioni. I Piani andavano definiti entro il 15 settembre, poi sono stati prorogati al 25. Ora stiamo condividendo le modalità di lavoro e di attuazione».

Tutti temi caldi anche in vista della ripartenza delle scuole.

«Sulla scuola, nel giro di un paio di giorni emaneremo le linee d’indirizzo regionali sui comportamenti da adottare».

Tra i dubbi, quando scatta la quarantena?

«Scatta, per i contatti diretti (familiari e compagni di classe), quando c’è un caso positivo conclamato. Cioé non basta l’automatismo febbre o qualche sintomo uguale Covid, serve la valutazione del pediatra e soprattutto il tampone».

Da fare in tempi rapidi. Riuscirete a garantirli?

«Stiamo lavorando per un approvvigionamento di tamponi rapidi. Abbiamo costruito una gara con altre Regioni, come Veneto, Emilia-Romagna e Lazio, per averne 1,2 milioni. Questo tipo di test ha un grado di affidabilità più basso, ma è un buon strumento per un primo screening».

Sul fronte vaccinazioni antinfluenzali, uno dei timori è che le dosi non siano sufficienti visto il probabile ampliarsi della platea.

«Abbiamo già comprato 2,5 milioni di vaccini, l’80% in più dell’anno scorso, e abbiamo in corso una nuova gara che si chiuderà il 17 settembre. È vero che saranno coinvolte fasce di popolazione più estese, ma riteniamo che le dosi a disposizioni siano sufficienti per coprire le categorie più fragili e gli operatori sanitari».

È stato chiesto anche di anticipare la campagna vaccinale, quando partirà?

«Dalla seconda metà d’ottobre, partendo dai soggetti più fragili: donne incinte, immunodepressi, anziani delle Rsa, over 65, over 60 e bambini».

Un altro problema riguarda gli spazi dove effettuare le vaccinazioni per evitare assembramenti. Non tutti gli studi medici sono in grado di ospitarle.

«In Bergamasca l’interlocuzione con le amministrazioni comunali e i medici di medicina generale è molto avanzata, Ats ha fatto un ottimo lavoro. Sono già oltre 100 i Comuni dove sono stati recuperati spazi e palazzetti, e con altri il dialogo è ancora aperto. Sono già stati effettuati 40 sopralluoghi per verificare l’idoneità. Entro il 25 settembre ci sarà un Piano puntuale e definitivo anche per le vaccinazioni».

Capitolo Covid: i casi positivi sono in aumento, sia a livello nazionale sia a livello regionale. Il sistema regge?

«La situazione è sotto controllo. Certo il numero dei nuovi positivi è significativo, con una media di 200 al giorno (257 ieri, l’assessore controlla i dati sullo smartphone, ndr). Più del 90%, però, però sono asintomatici: significa che li troviamo perché andiamo a cercarli. Stiamo facendo un lavoro di prevenzione enorme, con una media di 27 mila tamponi al giorno nelle ultime settimane. È la dimostrazione che il sistema corre dietro al virus».

Ci sono dei focolai che vi preoccupano?

«Stiamo lavorando per cerchi concentrici molto ampi, monitorando anche quegli ambienti più suscettibili ai contagi, come aziende e luoghi di lavoro».

Com’è la situazione negli ospedali?

«Il numero dei ricoverati è molto contenuto (meno 10 rispetto a giovedì) e anche nelle Terapie intensive il numero cresce ma in modo contenuto (27 pazienti, -1 rispetto a giovedì). Il segno che la situazione per ora è sotto controllo. Certo il virus c’è e circola, quindi non bisogna abbassare la guardia. Auspicando che non ci sia un pressing autunnale-invernale».

Il Consiglio regionale ha approvato una mozione che chiede l’intervento di Sergio Mattarella, contro la gestione della pandemia da parte del governo Conte. Condivide questo documento?

«Non posso che condividere un appello al presidente, elemento sempre di grande equilibrio in questi mesi, per richiamare a smetterla con le speculazioni politiche e le narrazioni distorte, per affidarsi invece a valutazioni scientifiche dei fatti. Qui l’unico assassino è stato il virus e ognuno, di fronte a qualcosa di sconosciuto e senza precedenti, ha fatto il possibile».

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