Gigi Parma, un anno dal tragico rogo
Il ricordo del barman di via Previtali

Erano le primissime ore del mattino del 7 aprile 2015, quando un'esplosione, seguita da un'incendio, devastò il Maguire's Pub di via Previtali, uno dei locali serali più noti, frequentati e apprezzati della città.

All’interno, rimasto intrappolato tra le fiamme, perse la vita il titolare, Gigi Parma, 48 anni, conosciuto per la sua attività di esercente ma anche per l’attivismo in politica e nel mondo delle associazioni di categoria e dei comitati di quartiere.

Il caso dal punto di vista giudiziario è chiuso da tempo, archiviato dal pm Fabio Pelosi per morte del reo. A seguito di indagini della squadra mobile della questura, infatti, gli inquirenti hanno concluso che sarebbe stato lo stesso Gigi Parma, in crisi per una situazione debitoria che lo affliggeva da tempo, ad appiccare il fuoco pensando probabilmente di poter incassare il risarcimento dell’assicurazione, stipulata a tutela della sua attività. La società con cui gestiva il locale, la San Modesto, nel frattempo è stata dichiarata fallita.

Secondo la ricostruzione della polizia, il 6 aprile 2015 Parma aveva trascorso come sempre la serata al lavoro nel suo locale. Chiusi i battenti alle 3 del mattino, si era intrattenuto a fumare un sigaro con un cliente abituale, che poi aveva accompagnato a casa con il suo scooter. Aveva spedito un messaggio alla moglie Franca per avvisarla, come sempre faceva, che stava partendo per tornare a casa, in Città Alta. Giunto all’abitazione – hanno ricostruito gli investigatori – avrebbe lasciato i suoi tre telefoni cellulari per poi fare ritorno al pub e, con tre taniche di benzina, avrebbe appiccato l’incendio, rimanendo vittima di un’esplosione provocata, probabilmente, dai vapori sprigionatisi. Quattro nordafricani di passaggio si erano fermati ma non erano riusciti a entrare per soccorrerlo a causa del calore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA