Ginocchiata durante partitella
Portiere colpito perde un rene

Quando si è trovato col ginocchio dell’avversario sotto le costole, conficcato come un puntello nel fianco sinistro, sabato mattina, non deve aver pensato certo agli effetti di quel contrasto.

E men che meno all’ipotesi di finire in una sala operatoria del Papa Giovanni per farsi asportare il rene sinistro. In sala operatoria finirà giovedì per la seconda volta in cinque giorni, dopo che il primo intervento d’urgenza, a distanza di qualche ora dal ricovero, si era arreso all’evidenza: il rene non può essere salvato, va tolto, per evitare che comprometta altri organi. Anche se senza il rene rischia di non poter più difendere alcuna porta: basta calcio, forse basta sport. Eppure G. F., 47 anni, promotore finanziario fiorentino sposato con una commercialista di Bergamo città, non pensava certo al rene, la mattina di sabato scorso. Ha un fisico da granatiere, il dolore è forte, ma la partita con gli amici deve arrivare al triplice fischio e l’effetto della «botta» sembra svanito quando il promotore rientra negli spogliatoi e poi torna a casa, salutando amici e avversari. La corsa al pronto soccorso del Papa Giovanni è immediata, perché più passa il tempo e più la sensazione e la paura che quella ginocchiata abbia prodotto ben più di una botta prende forma. Il timore diventa certezza quando lo visitano i medici del pronto soccorso e comincia l’odissea clinica dello sfortunato portiere.

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