Giudice di pace, personale ridotto all’osso
Quattrocento processi da rimandare

In servizio è rimasto un solo cancelliere, tagli alle udienze penali: 2 o 3 per settimana fino a dicembre 2018. Il magistrato coordinatore: «Senza rinforzi, decisione inevitabile». Gli avvocati proclamano lo stato di agitazione

Costretti a scalare la marcia e ridurre la velocità. Non per assenza di carburante, ma di personale. È la situazione che si sta vivendo in questi giorni all’ufficio del Giudice di pace, dove per decreto è stata disposta la riduzione delle udienze penali: da qui fino a fine 2018 se ne potranno celebrare, a settimane alterne, due in una e tre nell’altra, non di più. Motivo? Sempre il solito, che ormai caratterizza gli uffici giudiziari bergamaschi, in attesa di segnali dal ministero: la carenza di personale amministrativo. Al Giudice di pace, per dirla tutta, la situazione è al collasso: in servizio è rimasto soltanto un cancelliere, per cinque giudici. Dovrebbe prestare assistenza durante le udienze (alcune sono perfino in contemporanea: come fare?) e occuparsi nel frattempo dei compiti di cancelleria, come gli adempimenti pre e post udienza e le notifiche.

Impossibile. E pertanto, con un decreto datato 17 agosto (ma gli effetti si stanno facendo sentire in particolare dall’inizio di ottobre, con il calendario dei processi che è entrato nel vivo) è stato disposto il contingentamento delle udienze. Con il nuovo calendario predisposto dagli uffici, fino a fine 2018 salteranno 48 udienze delle 180 già fissate (circa una su tre non verrà celebrata) e se ne terranno 132. Quasi 400 fascicoli (per la precisione 393) dovranno essere rinviati a data da destinarsi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA