Gori al Giffoni Film Festival: «La pandemia ha cambiato il ruolo dei sindaci»

Le parole del sindaco di Bergamo incontrando i ragazzi al Giffoni Film Festival.

La pandemia «ha cambiato il mio rapporto con la morte». Nella città di Bergamo «in poche settimane sono morte 500/600 persone. Mi sono sentito inutile di fronte a quegli eventi perché non potevo fare nulla». Lo dice Giorgio Gori, sindaco di Bergamo incontrando i ragazzi al Giffoni Film Festival, che qualche settimana fa ha presentato la sua edizione 2021 proprio nella città lombarda. Parlando del suo percorso, il sindaco ricorda che «nella mia carriera lavorativa ho avuto davvero tante soddisfazioni, sono stato Direttore di Italia1, Direttore di Canale5, ma in questi 7 anni ho visto come il “mestiere” del sindaco possa avere una presa concreta sulle persone e questo mi ha fatto sentire utile, ho avuto la reale consapevolezza che le decisioni prese possono cambiare ciò che ho intorno e lo rifarei senza nessuna esitazione». Il ruolo dei sindaci «è molto cambiato in pandemia. Sono venuti alla luce anche i rischi e i sacrifici che questo mestiere implica, qualcosa che ti occupa h24, senza possibilità di dire “io non sono reperibile”» . In alcuni casi «la politica è vista come occupazione di poltrone ma in molti altri casi non è così. Il concetto di poltrona è visto come un privilegio, soprattutto agli occhi dei giovani, che oggi li porta a diffidare dalla politica e questo anche per molta responsabilità dei politici stessi. Non dimentichiamo però che in tanti, molti casi, c’è un impegno sincero a svolgere il proprio esercizio».

Gori torna a Giffoni «dopo 25 anni. Lo faccio per amicizia e per gratitudine. Ho sentito vicino il festival nei momenti più complicati che in questo periodo abbiamo vissuto - sottolinea -. La nostra comunità ha una voglia incredibile di tornare a guardare con fiducia al futuro e perché abbiamo fondamenta molto resistenti». All’orizzonte c’è Bergamo Capitale Italiana della Cultura, insieme a Brescia nel 2023: « Abbiamo deciso di candidarci insieme e questa idea di squadra è stata la chiave di tutto». Sarà «un intreccio di iniziative con un’integrazione di territori che rappresentano luoghi di sviluppo, di crescita, di innovazione e di futuro». Inoltre «non possiamo perdere il rapporto con Procida che ho apprezzato tantissimo per il fatto di essersi candidata».

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