Gori: «Lombardia, più trasparenza sui dati
Capire se Rt sopravvalutato da ottobre»

I sindaci di centrosinistra dei capoluoghi lombardi chiedono «trasparenza» alla Regione Lombardia sui dati relativi all’epidemia. Le parole del sindaco di Bergamo: cittadini lombardi e amministratori hanno diritto di sapere come stanno le cose al di là di qualsiasi conflitto politico. Aria Spa replica sul caso del «cruscotto»: «Problema tecnico non ha inciso in alcun modo sulla classificazione della zona rossa».

I sindaci di centrosinistra dei capoluoghi lombardi chiedono «trasparenza» alla Regione Lombardia sui dati relativi all’epidemia da Covid per evitare che ricapiti che la regione venga messa erroneamente in zona rossa, come avvenuto la settimana scorsa. «Il tema dei dati è stato molto trascurato nella nostra regione fin dall’inizio ed è stato più volte al centro delle nostre sollecitazioni - ha spiegato il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, nel corso di una conferenza stampa via Zoom insieme ai colleghi di Milano, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Varese -. Noi abbiamo sempre chiesto trasparenza e, se questi dati fossero stati disponibili in formato open, sicuramente qualcuno si sarebbe accorto ben prima dell’errore. La richiesta è di trasparenza e chiarezza e di una più ampia disponibilità dei dati perchè cittadini lombardi e amministratori hanno diritto di sapere come stanno le cose al di là di qualsiasi conflitto politico che istituzionalmente ci interessa poco».

Secondo il sindaco di Bergamo è «molto probabile che l’errore» relativo all’indice Rt della Lombardia «non riguardi solo il periodo dal 15 al 30 dicembre» ma abbia registrato una sopravvalutazione dal 12 ottobre, «da quando guariti e deceduti non sono stati scorporati dai pazienti positivi». «Una richiesta che da parte nostra ci sentiamo di fare è che ci sia dato il modo di capire cosa è successo dal 12 ottobre e se l’errata classificazione della Lombardia riguardi solo la decisione presa dal 15 gennaio - ha aggiunto - , o se invece anche prima di Natale sia accaduto che l’Rt sia stato calcolato più elevato, quindi se siamo stati solo una settimana in zona rossa per sbaglio o siamo stati penalizzati altre volte. Lo chiediamo per i cittadini, per coloro che sono rimasti a casa da scuola, per chi ha dovuto chiudere il negozio».

«Alcuni sindaci avevano segnalato problemi al “cruscotto”, il sistema di sorveglianza per il Covid che la Regione fornisce ai Comuni. Per alcuni giorni i dati sono completamente impazziti», ha spiegato ancora Gori. Ad esempio nella provincia di Milano, tra il 22 e il 23 gennaio c’è stato un brusco calo dei pazienti contagiati. A Segrate il venerdì 22 c’erano 504 positivi e sabato erano diventati 102, Corsico è passato da 387 a 104, Peschiera Borromeo da 400 è sceso in 24 ore a 80, Cesano Boscone da 418 a 72 casi. «I dati sono infatti stati ripuliti e sono stati tolti i guariti e coloro che sono deceduti», ha spiegato Gori. «Non credo che questo sia un problema dell’algoritmo dell’Istiuto superiore di sanità, ma di un sistema locale che non funziona - ha aggiunto Gori -. I casi sono tutti della provincia di Milano e l’Ats di Milano ha in uso un sistema informatico che non richiede come obbligatoria la compilazione del campo sullo stato clinico».

Il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, ha invece chiesto trasparenza sul «numero dei tamponi che vengono processati nelle singole province. C’è il dato a livello regionale, a noi non è dato sapere quanti tamponi vengono fatti nelle singole province lombarde».

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha aggiunto: «Bisogna tonare indietro e rivedere i dati fino al 12 ottobre scorso. Nell’imputazione dei dati trasmessi da Regione Lombardia c’era qualcosa che non andava, ma non è questione di fare il processo a qualcuno, piuttosto di correggere. Per governare bene serve la capacità politica e quella tecnica, solo così funzionano le cose. Alla mia richiesta di avere i dati, il presidente Fontana ha detto che sono pubblici, ma il punto è: sono veri o no? Non erano dati veri, in un tempo che adesso dobbiamo definire. Al momento governa l’algoritmo e non è pensabile che solo la Lombardia abbia interpretato bene e gli altri no».

«Quello che ci interessa è capire se questo errore nella trasmissione dei dati c’è, se si trascina da ottobre e come può essere corretto. Il tema è rimediare ad un sistema di lavoro che non sta funzionando, da questo dipende anche come gestiremo le prossime settimane ed i prossimi mesi. Che non la si butti solo nello scontro politico regione-governo» così Mattia Palazzi, sindaco di Mantova.

In una nota diffusa nel pomeriggio Aria Spa, l’Azienda Regionale per l’innovazione e gli Acquisti della Regione Lombardia, precisa che «il problema tecnico al ”cruscotto”, messo a disposizione dei sindaci, non ha inciso in alcun modo sulla classificazione della zona rossa. I dati che vengono utilizzati dall’Iss per effettuare le valutazioni provengono da un altro caricamento. Le due questioni non sono assolutamente collegate». «Le piattaforme di trasmissione ai Sindaci e a Roma - prosegue la Nota - sono differenti, così come sono diversi i periodi. La settimana di valutazione per determinare la zona si riferisce al 4-10 gennaio 2021 con Rt calcolato al 30 dicembre 2020, mentre il guasto al cruscotto è avvenuto nei giorni 14/15 gennaio, ed era nuovamente operativo, dopo la sistemazione, già da lunedì 18 gennaio 2021». «Si precisa, inoltre - conclude la nota - che il guasto al cruscotto riguardava solo la visualizzazione sintetica, mentre lo stato di guarigione nel dettaglio di ogni singolo cittadino è sempre stato corretto».

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