Gori: «Prudenti, ma dobbiamo ripartire
Lo Stato ci aiuti a non tagliare i servizi»

«Oggi c’è la necessità di essere prudenti, non possiamo esporci a una seconda ondata di contagi, ma c’è la necessità di ritornare a lavorare perché questo paese pagherà un prezzo elevatissimo, anzi sicuramente lo pagherà».

«Potrebbe essere peggio se ritarderemo eccessivamente i tempi delle riaperture. Dobbiamo fare un lavoro molto serio, credo con direttive nazionali, non immagino che ogni territorio debba inventarsi una sua ripartenza. Dobbiamo tenere insieme sicurezza dei lavoratori e tornare a produrre e dare reddito alle famiglie». Lo ha sottolineato il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, a Centocittà su Rai Radio1. «I dati ci dicono che nei territori più colpiti l’epidemia ha probabilmente ha toccato tra il 30-40% della popolazione - ha aggiunto - questo dice che c’è una grande fetta della popolazione che ha già fatto la malattia, questi territori potrebbero essere quelli che con un test sierologico potrebbero dare una spinta di ripresa più forte».

«La situazione è nettamente migliorata, per fortuna lo vediamo nelle immagini del Pronto soccorso che si è svuotato ma anche nel numero dei decessi. La situazione è migliorata, ovviamente resta una grande preoccupazione sul dopo, perché immagino che le conseguenze dal punto di vista sociale ed economico possano essere serie». Sono sempre parole di Gori che ha continuato così: «Il Comune vorrà fare molto e sarà chiamato a dare un aiuto, il problema è che anche gli Enti locali sono vittime di queste situazioni - ha spiegato -, tutti riscontriamo gravi riduzioni delle entrate a cui si aggiunge il desiderio di poter rimborsare la Tari a coloro che non hanno avuto nessuna attività. Questo però peggiora la situazione delle casse comunali, per questo abbiamo chiesto al governo di provvedere con priorità ai Comuni, c’è una richiesta che vale circa 5 miliardi per evitare che in questa fase difficile si taglino i servizi».

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