Guardia di Finanza: «In Bergamasca
non emesso uno scontrino su tre»

In provincia di Bergamo circa uno scontrino su tre non viene emesso. Sono i dati emersi dal bilancio annuale della Guardia di Finanza, che ha diffuso tutti i numeri delle operazioni portate a termine in Bergamasca nell’ultimo anno.

Il focus si concerta soprattutto su lavoro nero ed evasione fiscale. «Nella lotta al sommerso di lavoro sono state individuate 48 posizioni non in regola di cui 25 lavoratori “in nero” (cioè trovati sui luoghi di lavoro senza essere regolarmente assunti) e 23 lavoratori “irregolari” (cioè regolarmente assunti ma nei cui confronti sono state accertate irregolarità quali, ad esempio, la percezione di “fuori busta”) – si legge nella nota inviata dalle Fiamme Gialle -. Nel settore dei controlli sulla regolare emissione dello scontrino e della ricevuta fiscale, su 1.526 controlli eseguiti, 516 sono risultati irregolari. In sostanza nella provincia di Bergamo circa uno scontrino su tre non viene emesso. Le proposte di temporanea chiusura di esercizi inoltrate alla competente Agenzia delle Entrate, per la quarta mancata emissione di scontrini nel quinquennio, sono state 29. Contro l’evasione e le frodi fiscali, anche di tipo organizzato, sono state concluse oltre 203 indagini di polizia giudiziaria, cui si aggiungono 566 fra verifiche, controlli ed altri interventi a tutela del complesso degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali. Denunciati all’Autorità Giudiziaria 65 soggetti responsabili di 84 reati fiscali, di cui più del 60% riguardanti gli illeciti più gravi di emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, occultamento di documentazione contabile e indebita compensazione. Grazie allo strumento del sequestro “per equivalente” finalizzato alla confisca (utilizzabile per violazioni commesse dal 2008 in avanti), sono state inoltrate all’A.G. proposte di sequestro per equivalente per oltre 4,8 milioni di euro. Le proposte di sequestro amministrativo ex art. 22 del D.Lgs. 472/1997 inoltrate alla competente Agenzia delle Entrate ammontano, invece, ad oltre 6,7 milioni di euro. Con riguardo al sommerso d’azienda sono stati scoperti 43 soggetti di cui 39 “evasori totali”, ossia completamente sconosciuti al Fisco e 4 “evasori paratotali” (che hanno cioè dichiarato materia imponibile inferiore al 50% di quella effettivamente prodotta)».

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