Guarito dal coronavirus dopo 50 giorni
Vincenzo torna a Bergamo da Roma

Guarito dal coronavirus dopo 50 giorni in terapia intensiva, torna nella sua Bergamo in eliambulanza il paziente ricoverato in fin di vita al Covid Center del Campus Biomedico di Roma.

È «una bella storia del servizio sanitario nazionale» quella raccontata su Facebook dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che nella mattinata di domenica 24 maggio ha salutato il paziente nel policlinico universitario insieme all’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, al presidente dell’Università Felice Barela e al dg del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico Paolo Sormani.

«Ciao Vincenzo - il commento di Zingaretti - sono contento che oggi torni dalla tua famiglia. Grazie alla collaborazione tra Lazio e Lombardia, sei arrivato da Bergamo a Roma in condizioni molto gravi, nei giorni più drammatici. Oggi sei guarito dal Covid. Grazie di cuore a tutto il personale della sanità che continua a lottare in trincea. In questa giornata simbolo di rinascita - conclude il governatore del Lazio -. Il nostro pensiero va anche a chi non ce l’ha fatta e ai loro familiari. L’Italia è un grande Paese che si unisce nella solidarietà».

«Ho avuto dei momenti di grande pericolo, ma qui al Campus sono stati veramente bravi e mi hanno curato al meglio. Ho raggiunto un traguardo importante». Lo ha detto ad AlaNews Vincenzo, il paziente ricoverato in fin di vita al Covid Center del Campus Biomedico di Roma e guarito dopo 50 giorni in terapia intensiva, che finalmente può tornare nella sua Bergamo in eliambulanza. «Non avere la possibilità di vedere i propri cari con cui poter scambiare i propri disagi è stato difficile. Ma gli infermieri sono stati veramente bravi e hanno sopperito loro a quello che era in momento di grande sconforto», racconta il paziente, che oggi ha ricevuta la visita e il saluto del prsidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

«A volte - continua - la sanità si gioca tra le regioni, dicendo “io sono più bravo di te”. Questa volta, pur di salvare una vita, questa cosa è stata bypassata. È importante questo perché fa capire che la salute viene prima di tutto. E credo che il modello che viene usato qui possa essere esportato. Una volta tornato a Bergamo cercherò di rivedere tutti gli amici, che mi sono mancati. Come mi è mancata molto la luce del sole e il fatto di non poter uscire. Il mio messaggio per gli amici sarà quello di far capire che la salute viene prima di tutto. Non cambiare radicalmente la propria vita, ma cercare di pensare di più alla propria salute. Io stesso sottovalutavo la situazione, dormivo tre ore a notte, fino a diventare così debole da essere colpito con tanta virulenza. Sono entrato in coma senza nemmeno essermene reso conto», conclude.

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