I deputati Pd: «Servono più misure»
Calderoli: «L’emergenza troppo tardi»

Sull’emergenza coronavirus si sono espressi i deputati Elena Carnevali e Maurizio Martina e il consigliere regionale Jacopo Scandella, tutti del Pd, come il leghista Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato.

«Nel dramma di una pandemia come quella che stiamo vivendo, la nostra terra purtroppo è il fronte nazionale più esposto - dichiarano i deputati Pd Elena Carnevali e Maurizio Martina e il consigliere regionale Pd Jacopo Scandella - Lo dicono i numeri drammatici di quello che stiamo vivendo. Lo dice la situazione di Bergamo, della Valle Seriana e di tantissimi comuni della nostra provincia, nelle valli come in pianura. Lo dice la realtà quotidiana dei nostri Ospedali, il numero straordinario di posti letto e terapie intensive ormai saturo, il lavoro encomiabile degli operatori sanitari e dei medici di base. Lo dice la reazione straordinaria dei tanti volontari che si stanno impegnando per dare una mano a chi è più debole. Ha ragione chi avverte che la reazione, come sempre composta e laboriosa, dei bergamaschi non può offuscare l’assoluta necessità di rendersi conto, fuori da questa terra, di ciò che sta avvenendo qui. Perché l’emergenza di Bergamo è questione che ha bisogno di altri interventi regionali e nazionali specifici. Va affrontata quindi come questione decisiva anche fuori dai nostri confini locali. Vanno trovati i modi per compiere subito questi passi, a partire dal rafforzamento del personale sanitario, dei dispositivi di protezione e dei macchinari per l’emergenza necessari. La straordinarietà dell’emergenza in provincia di Bergamo ha bisogno di provvedimenti particolari.

È vero che qui abbiamo le capacità per ripartire e lo faremo certamente dopo l’emergenza. Ma è soprattutto vero che mai come oggi abbiamo bisogno che ciò che sta avvenendo qui sia compreso oltre la nostra capacità di ripartenza. Per essere domani tutti più forti insieme».

Sul tema coronavirus è intervenuto anche il leghista Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato: «La Provincia di Bergamo stando agli ultimi dati ha 2.864 contagiati dal coronavirus, ovvero un settimo dei circa 21 mila contagiati a livello nazionale. La provincia di Bergamo ha i posti esauriti negli ospedali ed è costretta a far trasferire i suoi malati in Sicilia. Persino i cimiteri sono al collasso, le cremazioni avvengono anche di notte, ci sono paesi che hanno un numero percentuale di decessi, penso a Nembro, paragonabile solo ad una guerra».

«Questo non è il momento delle polemiche, ma quando la Regione Lombardia e gli amministratori locali di Bergamo invocavano l’istituzione di una zona rossa nessuno al Governo decideva, nessuno ci rispondeva. Sono trascorsi giorni e giorni, due settimane di stallo, e nel frattempo il contagio si è esteso al territorio bresciano che oggi ha oltre 2000 contagiati, il che significa che quasi il 25% dei contagiati in Italia è nelle nostre due province».

«Questi morti, questi ammalati, questi ospedali al collasso sono anche il risultato dell’indecisione: con la zona rossa il contagio si poteva rallentare o arginare, avremmo avuto meno malati e morti. Chi doveva decidere, chi non ha ascoltato la nostra richiesta, si faccia un esame di coscienza».

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