I pendolari scrivono a Santa Lucia
«Dopo i bimbi, fai un regalo anche a noi...»

Il Comitato Pendolari Bergamaschi attraverso Facebook chiede una mano a Santa Lucia, vieni in stazione e fai provare l’ebrezza di un viaggio in treno ai signori che decidono di non migliorare la condizione dei viaggiatori.

«Cara Santa Lucia», è l’incipit della lettera che i pendolari ferroviari bergamaschi hanno pubblicato giovedì 13 dicembre sul loro profilo Facebook. «Ora che hai finito il tuo mestiere primario e hai consegnato i regali ai bambini di Bergamo passa un attimo dalla stazione» prosegue la missiva.

«Lo sappiamo che tu usi un asinello e la velocità non ti piace, ma siamo certi che non ti preoccupi di come arrivare al lavoro perché, in caso di ritardi, sai anche volare e i bambini da te non restano mai delusi. A quest’ora in stazione vedrai tante persone. Una volta erano bambini anche loro e questa mattina se la ricorderanno bene. Ti chiederai dove stanno andando tutti di fretta e con gli occhi un po’ stanchi. Ecco, stanno andando a scuola e al lavoro usando il treno. E siccome il treno non è sempre veloce, puntuale come il tuo asinello, a volte molte persone restano deluse da loro. Sono ogni tanto i datori di lavoro o i professori, a volte invece proprio i loro bambini o i loro amici e familiari, perché per colpa di un treno rotto, un ponte malconcio, uno scambio incantato, queste persone non riescono a passare il tempo che vorrebbero con i loro cari o a soddisfare le richieste di chi gli paga uno stipendio o gli dà un voto che inciderà sul loro futuro.

Cara Santa Lucia, c’è qualcuno che potrebbe fare qualcosa per loro.

Potrebbe metterci un soldino in più ma anche un po’ più di attenzione e rispetto. Ma questo, non si capisce come, non succede quasi mai.

Allora purtroppo succede persino che qualcuno ci perda la vita, come a gennaio di quest’anno, davvero un brutto momento. Oppure succede che anziché aiutarci ad alleviare i nostri tormenti, ci chiedano tanta pazienza e intanto ci dicano che togliendo treni le cose miglioreranno ma che, per il momento, ci dobbiamo un po’ arrangiare.
Santa Lucia, senti, facciamo un patto.
Noi saremo anche cresciuti ma di te non ci dimentichiamo.
Allora noi promettiamo di essere buoni per tutto l’anno, ma ti chiediamo uno straordinario. Oggi, dopo aver premiato i bambini, vai da questi signori ma non portargli carbone. Piuttosto fagli provare l’ebrezza di qualche ora da pendolare, al freddo ad attendere un treno che non sai se arriverà o in piedi pigiato come un asinello (ma non il tuo che tu lo tratti bene!) con il fiato del bue addosso.
Siamo sicuri che riuscirai a fargli cambiare idea.
Ma se non ti riuscisse, digli che la bontà sta per terminare e che persino in una Santa ha un limite. Dici che si spaventano?

Buona Santa Lucia a tutti voi».

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