Il carabiniere che ha salvato tre vite
È l’«angelo custode» con la divisa
Roberto Mancuso lunedì notte con un collega ha evitato che un quarantenne a Romano finisse sotto il treno. E ha già due precedenti.
Un angelo custode per coloro che, in un momento di disperazione, decidono di togliersi la vita. Così ormai può essere definito il carabiniere appuntato scelto del Norm (Nucleo operativo radiomobile) di Treviglio Roberto Mancuso che, nella notte fra lunedì e martedì 4 aprile, alla stazione ferroviaria di Romano, insieme al suo compagno di pattuglia, il brigadiere Riccardo Petillo, ha salvato da morte certa un quarantenne del paese che si era seduto su un binario in attesa di un treno merci in transito. Per Mancuso si tratta della terza persona messa in salvo in poco più di tre anni. Nel novembre 2013 aveva acciuffato in extremis una donna di 40 anni mentre, dopo aver perso il lavoro, si stava gettando dal ponte nel fiume Adda fra Canonica e Vaprio (Milano). Nel dicembre 2014, a Madone, aveva invece fatto desistere dal suo intento tragico una donna che, nella sua abitazione, aveva iniziato a tagliarsi le vene.
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