Un migliaio per il «Bocia» - Video
«Sorvegliateci» e «Liberateli» - Foto

Per manifestare in favore del «Bocia», «sorvegliato speciale», si sono mossi in circa un migliaio (la questura parla di 600-700, i tifosi di 1.600...), sabato 20 febbraio: molti simpatizzanti del leader della Curva Nord si sono radunati alle 17.30 dal parcheggio dell’Edoné a Redona per dirigersi verso lo stadio attuando una forma di protesta contro il provvedimento che ha colpito Claudio Galimberti nei giorni scorsi.

Il «Bocia» sarà un «sorvegliato speciale» per i prossimi 18 mesi, così come stabilito dal consiglio dei giudici del tribunale di Bergamo, a causa della sua «perdurante pericolosità». Galimberti dovrà rimanere a casa dalle 22 alle 6, non frequentare luoghi con pregiudicati né pubbliche manifestazioni.

Il corteo - scortato da 4-5 pattuglie della polizia locale e da alcuni agenti della questura - si è mosso verso le 18,10 e ha imboccato via Corridoni, svoltato in Borgo Santa Caterina (dove tanti residenti si sono affacciati dalle finestre) e infine in viale Giulio Cesare dirigendosi verso lo stadio, dove i simpatizzanti del Bocia (c’era anche il leghista Daniele Belotti a titolo personale) si sono fermati davanti al Baretto dove ci sono stati fuochi d’artificio. Classica atmosfera da stadio con fumogeni, bandiere e striscioni giganti, sul principale c’era la scritta «Sorvegliateci», mentre sul ponte di via Corridoni ne è stato esposto uno con la scritta: «Liberateli». Qualche problema al traffico, e da segnalare una bomba carta esplosa in via Corridoni, ma è stato un episodio isolato e sono stati gli stessi ultrà ad allontanare il responsabile dello scoppio. Il corteo si è sciolto verso le 20.

Il provvedimento contro il «Bocia», insieme al caso degli ultras nerazzurri ancora in carcere o ai domiciliari dopo Atalanta-Inter, ha scatenato le curve di tutta Italia e anche Europa, in una sorta di gemellaggio a favore del Bocia. Addirittura gli ultrà del Brescia hanno manifestato la loro solidarietà a Galimberti.

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