Il dolore della mamma dell’investitore:
vorrei incontrare i parenti di Luca e Matteo

Il desiderio espresso dalla madre di Matteo Scapin attraverso il parroco di Curno. La ricostruzione del trentatreenne: «Io picchiato e inseguito, volevo scappare».

«Ho incontrato la mamma di Matteo Scapin, io ho colto la loro situazione e cerco di essere vicino alla famiglia e di fare da tramite per l’incontro con quella di Matteo e Luca. La madre infatti ha espresso il suo dispiacere per le due famiglie dei ragazzi e il desiderio di incontrarle. Adesso vediamo se sarà possibile realizzare questo suo desiderio, non immediatamente ma nei giorni successivi ai funerali dei due ragazzi». A parlare è don Angelo Belotti, parroco di Curno paese nel quale abita il trentatreenne Matteo Scapin, ora ai domiciliari.

Il giudice per le indagini preliminari Vito Di Vita infatti ha riqualificato l’ipotesi di reato a carico di Matteo Scapin, accusato della morte di Luca Carissimi e Matteo Ferrari: non un duplice omicidio volontario, come contestato dalla Procura, ma un omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso. Scapin è stato scarcerato e ora si trova agli arresti domiciliari. Nel racconto di un’ora e mezza fornito al giudice, Scapin ha disegnato uno scenario diverso. Avrebbe detto di essere stato aggredito fuori dalla discoteca «Setai» da Luca e Matteo, che erano con un gruppo di amici, e di essere stato raggiunto mentre era in auto dai ragazzi, che avrebbero rotto il lunotto della macchina. «Ho sentito un rumore fortissimo, vedevo i fari dietro di me. Non ho capito più niente, volevo solo scappare», ha dichiarato. A quel punto, sotto choc, si sarebbe dato alla fuga travolgendo i due giovani in Vespa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA