Il lavoro dei pompieri e dell’Areu lombardo
Recuperati i corpi di dodici adulti deceduti

Giovedì 25 agosto è rientrato dai luoghi del sisma l’elicottero Areu di Milano con a bordo le due unità cinofile inviate immediatamente dopo il terremoto.

Venerdì 26 alle ore 11,30 partirà una nuova squadra di medici e infermieri (4 persone) per dare il cambio alla squadra che è stata operativa mercoledì e giovedì. La previsione è quella di riportare a casa tutti gli operatori sanitari di Areu entro domenica. Durante la giornata di giovedì gli operatori lombardi hanno portato alla luce, insieme con i vigili del fuoco, 12 persone adulte tutte decedute; tra essi, alcuni stranieri che si trovavano ad Amatrice per la locale festa dell’Amatriciana. L’esplorazione degli edifici assegnati all’equipe di Areu si è per ora limitata ai piani superiori; insieme ai vigili del fuoco, che lavorano con gli operatori sanitari nelle squadre Usar, si procederà a «scendere» ai piani inferiori.

È uno scenario apocalittico quello descritto da Enzo Pellegris, capo reparto dei vigili del fuoco di Bergamo. I pompieri bergamaschi sono al lavoro in prima linea nelle zone colpite dal sisma. Non è una frase di circostanza: fra di loro, infatti, ci sono alcuni dei 30 vigili del fuoco del gruppo Usar Lombardia. Usar sta per Urban Search & Rescue: sono vigili del fuoco addestrati per cercare gente sotto le macerie di edifici crollati. I vigili del fuoco del comando provinciale di via Codussi sono stati fra i primi a partire per il centro Italia. A gestire le operazioni, da Bergamo, il capo reparto Domenico Remonti: sono stati inviati dal nostro comando 22 unità e una decina di mezzi.

Nella riunione di coordinamento tenuta nella sala operativa nazionale dei vigili del fuoco e presieduta dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in collegamento con le sale operative dei Comandi provinciali dei vigili del fuoco di Ascoli Piceno e di Rieti e con le Direzioni regionali di Umbria, Marche e Lazio, alla presenza dei due prefetti e di tutti gli operatori della sicurezza, Alfano ha sottolineato che: «Il lavoro dei vigili del fuoco, delle Prefetture interessate e degli operatori della sicurezza procede senza sosta e con la determinazione che alimenta ogni speranza. Ad ora, sono stati realizzati 215 interventi di salvataggio - spiega il ministro Alfano -. I vigili del fuoco e il sistema della sicurezza hanno garantito un’azione pronta di recupero e di salvataggio di tante persone».

La Protezione civile della Provincia di Bergamo è in attesa di istruzioni da parte di chi sta gestendo la macchina dei soccorsi. L’ufficio Protezione civile comunica che ad oggi dal Dipartimento nazionale di protezione civile non sono ancora giunte richieste né informazioni specifiche riguardo le necessità di invio di generi alimentari o di materiale utile alle persone colpite dal sisma.

«In queste ore si stanno moltiplicando le iniziative di raccolta di cibo o vestiti, ma in attesa di capire le reali necessità delle zone terremotate, onde evitare situazioni di confusione e di sprecare risorse, considerati anche i problemi di logistica e di stoccaggio nelle località terremotate, è necessario attendere per procedere in modo efficace. Ai cittadini che con tanta generosità stanno rendendosi disponibili chiedo pertanto di aspettare istruzioni degli organismi preposti alla gestione dell’emergenza», dichiara il consigliere provinciale alla Protezione civile Mauro Bonomelli.

Lo stesso vale per chi vorrebbe andare nelle zone terremotate per aiutare. Gli «angeli del fango», come vengono definiti i molti volontari arrivati dopo le alluvioni avvenute in Italia negli anni passati, non sono utili in questa situazione particolare. Il rischio per chi parte è di essere rimandato indietro, com’è già accaduto nelle scorse ore.

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