Il libro «Via Crucis»
e il lascito in Val Brembana

Raccontano parte della grande inchiesta interna che il Papa e i suoi collaboratori più stretti hanno voluto per fare chiarezza e naturalmente per poi cambiare le cose, i due libri che stanno sbancando le librerie in Italia. Si tratta di «Via Crucis» di Gianluigi Nuzzi, pubblicato da «chiarelettere» e di «Avarizia» di Emiliano Fittipaldi pubblicato da «Feltrinelli».

È bene subito precisare che l’inchiesta è stata voluta e realizzata dal Vaticano per disposizione di Papa Francesco secondo quanto era stato suggerito dai cardinali di tutto il mondo riuniti nelle Congregazioni pre-Conclave, nelle quali si fa il punto sullo stato della Chiesa. Una riforma della Curia romana e quindi delle sue istituzioni finanziarie era stata auspicata da tutti come assolutamente urgente. E Bergoglio appena eletto Papa vi aveva messo mano nominando il Consiglio dei cardinali per la riforma della Curia, che gli aveva suggerito prima di tutto di promuovere un’indagine profonda avvalendosi di varie consulenze. A tutte le amministrazioni della Santa Sede sono state chiesti documenti. C’è chi è stato più solerte e trasparente e chi meno. Parte di quella documentazione si ritrova nei due volumi. Ma tutta è già stata letta e approfondita dal Papa e dai suoi collaboratori, che naturalmente stanno prendendo provvedimenti come si è visto in questi mesi.

Nel libro di Nuzzi è citata anche la Diocesi di Bergamo in relazione ad un’operazione a favore della casa di riposo «Santa Maria di Laxolo» di Zogno. Nuzzi, in sostanza, si chiede da dove arrivino i 3 milioni e 865 mila 499 euro versati il 2 gennaio del 2013 in favore della Casa di riposo di Zogno attraverso la Bsi Bank per il tramite dell’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica (Apsa) e perché mai questa abbia trattenuto un importo di 57.982 euro sul versamento di questi fondi. Quest’ultimo importo risulta una commissione bancaria sull’operazione. Apsa avrebbe poi destinato tale importo al «Fondo lavori Laurentino», fondo destinato alla manutenzione di una serie di terreni di proprietà del Vaticano.I soldi a favore della Casa di riposo di Zogno si riferiscono invece a un lascito di una benefattrice bergamasca che anche in vita si è sempre prodigata in favore dei più bisognosi, in particolare degli anziani, volendo però rimanere nell’ombra, in adesione allo spirito caritatevole che l’animava.

Sicuramente la descrizione contenuta nei due libri può impressionare l’opinione pubblica. Anche il Papa sarà rimasto per lo meno sconcertato nel leggere i documenti, molto prima che i due giornalisti li pubblicassero. E infatti l’anno scorso a Natale nel tradizionale incontro con la Curia per lo scambio degli auguri ha pronunciato un discorso molto severo nel quale spiegò che anche la Curia deve curarsi dalle sue malattie. I due libri contengono tuttavia solo una parte della mole di carte finita sulla scrivania del Papa.

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