Il post-partita, un lettore: vedo le spranghe
«Penso a me giovane, loro sono nullità»

Si firma L.T. e racconta la sua Atalanta, come ha vissuto la città e il dopo partita. Tra tifosi e polizia e l’elicottero sopra la testa.

«Sono le 18 di sera e sono fermo in macchina alla Fara , al verde partiamo, in prossimità della porta, al buio, spuntano una trentina di persone tutte vestite di scuro, con giubbotto nero e cappuccio calato , qualcuno ha una spranga o bastone in mano, fuggono verso la Fara...».

« L’elicottero sopra le loro teste... La speranza è che non succeda nulla a chi come me vede sfilare fantocci del genere, ma mi rendo conto che sarei capace di metterli tutti sotto la macchina se solo provassero a rompermi uno specchietto e spaventare mia figlia. Per che cosa? Una partita? No. Questo non ha nulla a che fare con lo sport. Questi sono teppisti, li vedo sfilare, avranno si è no 18, 20 anni forse...».

« E intanto penso che se l’avessi fatto io alla loro età e mi avessero portato in questura mio padre mi avrebbe primo menato in questura, poi menato a casa, poi avrebbe interrotto il mio rapporto con Bergamo e con questi amici di felpa con cappuccio e spranghe e tanta voglia di fare lo scemo perché sono in mezzo ad altri 30 scemi. Ma di cosa si dovranno mai sfogare questi individui? Dove e chi sono i loro genitori? Avrei pagato per vederli accerchiati e menati allo sfinimento a schiaffi e calci nel sedere dalla polizia e perché no, anche da qualche persona stanca di tutto questo, perché la cosa si ripete ogni santa domenica, ma purtroppo stiamo già pagando inutilmente ogni singolo minuto della loro ignoranza».

«La violenza direte non paga, va bene, allora se non possono arrestarli, togliete loro la patente così andranno in giro a piedi per mesi e mesi, togliete loro la carta di identità e passaporto così non potranno prendere un aereo per le loro vacanze, aprire un conto in banca, comperare un motorino, non potranno fare una qualsiasi cosa che una persona normale può fare nella sua vita, solo un foglio di carta che attesti non la loro identità personale ma il loro stato di nullità, di conigli tra conigli che si sentono leoni solo perché sono tra altri simili, e ancora adesso, dopo un ora, sento ancora l’elicottero sopra la testa…».

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