Padiglione per 200-250 pazienti in Fiera
Lavori da giovedì. Gori: decessi quadruplicati

Mercoledì 18 marzo, alla Fiera di Bergamo in via Lunga, c’è stato un secondo sopralluogo per la partenza dei lavori dell’ospedale da campo che aiuterà 200-250 pazienti. Presente anche il sindaco Giorgio Gori.

Con il primo cittadino di Bergamo, la colonna mobile della Protezione civile, il 118, gli alpini, Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats Bergamo, Roberto Cosentina, direttore sanitario dell’Asst Bergamo Est, e Sergio Rizzini, direttore generale della Sanità Ana. I lavori scatteranno giovedì 19 marzo. Ci sarà un padiglione per 200-250 pazienti, tutti per la terapia subintensiva, ci saranno anche due letti di terapia intensiva per i malati che dovessero aggravarsi improvvisamente.

«Si sta facendo un secondo sopralluogo in Fiera dove nascerà l’ospedale da campo messo a disposizione dall’associazione Alpini, arriverà un contingente di medici dalla Cina, abbiamo il luogo, chi lo realizza, i medici e le attrezzature per fare un centro per delle cure sub intensive che potrà dare sollievo ai presidi ospedalieri. È una buona notizia che ha dato ieri Borrelli in conferenza stampa e spero che sia d’aiuto». Lo ha detto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, stamattina, mercoledì 18, ad Agorà su Rai3.

«Tutti gli amministratori locali in questi giorni contano un numero di decessi nei loro comuni molto superiore, ieri ho fatto una telefonate ad alcuni colleghi sindaci e in 13 comuni il numero dei morti nei primi 15 giorni di marzo è 4 volte superiore a quello dell’anno scorso». Lo ha sottolineato sempre Gori che ha aggiunto: «Non tutti possono essere portati in ospedale, ci sono tante persone che stanno morendo in casa o nelle case di riposo. Se non avessimo una crescita di contagi i medici potrebbero prendersi cura di tutti, le strutture ospedaliere stano facendo miracoli, hanno moltiplicato le capacità - ha aggiunto - ma nonostante ciò il numero dei decessi nel comune è significativamente più elevato di quello attribuito in questi giorni dall’epidemia Covid-19. I tamponi vengono fatti a persone in condizioni serie e ci vogliono giorni e ore per avere i risultati, sarebbe auspicabile fare tamponi di massa ma mi sembra molto improbabile. Il fatto che i tamponi vengono fatti solo a chi è in quelle condizioni dice che non solo il numero dei decessi è sottostimato ma anche il numero dei contagi. Chiunque deve sentirsi motivato a rispettare la sicurezza degli altri stando a distanza», ha concluso.

L’annuncio dell’ospedale da campo è stato dato martedì dal capo dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli: per realizzare la struttura - compresa la rete di distribuzione dell’ossigeno - serviranno tra i 5 e i 7 giorni a partire da domani. L’ospedale ospiterà un centinaio di posti con dotazione letto di terapia subintensiva, due di terapia intensiva e 150 di degenza per la fase meno acuta della malattia.

Già martedì 17 il sindaco Giorgio Gori aveva espresso la sua soddisfazione: «Avevamo avanzato questa proposta due settimane fa e è stata accolta. Credo che questo intervento porterà sollievo a tutta la filiera dell’emergenza. Se in contemporanea partirà anche il progetto per i posti di terapia intensiva alla Fiera di Milano, di sicuro Bergamo avrà un beneficio complessivo. Con questo ospedale degli alpini diamo fondo a tutte le nostre risorse, comprese quelle più legate alla nostra realtà territoriale come gli alpini».

Dal punto di vista concreto, nell’ospedale saranno ricavati due ambulatori, la radiologia, due postazioni con l’ossigeno e ventilatori, la farmacia e il laboratorio analisi. Saranno montate 12 tensostrutture di due camere ciascuna a 4 posti in grado di ospitare complessivamente un centinaio di pazienti in una prima fase di terapia con maschere d’ossigeno provenienti dalle terapie intensive degli ospedali territoriali. Tutte le strutture saranno montate all’interno dei padiglioni fieristici.

Gli alpini si occuperanno anche della ristorazione, con una cucina che potrà fornire 1.200 pasti al giorno, con materiale trasferito dal deposito di Motta di Livenza a Bergamo dall’esercito. In tutto il personale sarà formato da cento operatori, tra personale sanitario Ana, degli ospedali bergamaschi, alcuni medici cinesi e oltre 60 tecnici. L’esperienza cinese, come ha spiegato ieri anche l’assessore al Welfare Giulio Gallera, sta già arrivando in soccorso della Lombardia: 13 medici sono già arrivati per gli ospedali milanesi, e in totale il «ponte umanitario» prevede l’arrivo di 300 sanitari cinesi.

Per la struttura sanitaria da campo che sarà allestita alla Fiera, struttura che sicuramente di grande sollievo per gli ospedali Papa Giovanni XXIII di Bergamo e per quelli dell’Asst Bergamo Est, viene dato per certo da fonti sanitarie l’arrivo, probabilmente già da giovedì 19 marzo, di 75 infermieri e 30 medici sempre dalla Cina. «Se non ci saranno particolari difficoltà - sottolinea Sergio Rizzini, direttore generale della Sanità Ana - l’operatività dei primi posti letto dovrebbe concretizzarsi entro una settimana. Le nostre dotazioni saranno pronte entro tre giorni, però bisognerà provvedere anche a strutturare l’impianto per l’erogazione dell’ossigeno e a installare gli shelter per i bagni e le docce, interventi che richiederanno qualche giorno in più».

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