Impennata di contagi nella Bergamasca
129 in un giorno. «Valutiamo zona rossa»

«La crescita esponenziale dei contagi in provincia di Bergamo impone una riflessione dei tecnici. Se ci diranno che l’unico modo per arginare il virus è istituire un’altra zona rossa, ne prenderemo atto. Ci affidiamo alla scienza. Attendiamo insieme al Governo le comunicazioni ufficiali dell’Istituto superiore di sanità. A noi interessa la salute dei cittadini».

L’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, in collegamento con Palazzo Lombardia per il fare il punto sul coronavirus ha confermato l’impennata di casi positivi nella Bergamasca e la possibilità, sempre più concreta, che la zona rossa epicentro del focolaio nel Lodigiano possa essere estesa anche alla Bergamasca. I numeri parlano chiaro: in un solo giorno tra Bergamo e provincia si sono registrati 129 contagi, aumentati in poche ore da 243 a 372. Un dato non certo rassicurante, visto che Bergamo è preceduta in Lombardia solo da Lodi (482 contagi, con 98 casi positivi in un giorno).

«Abbiamo inviato i dati della Bergamasca all’Istituto superiore di sanità. È evidente che c’è un forte incremento nella zona di Bergamo e abbiamo chiesto di fare una valutazione e di suggerire a noi e al Governo la migliore strategia. È un dato di fatto che c’è stata un’impennata di contagiati». Quindi la palla passa ora dalla politica agli esperti, dopo i numeri esponenziali di contagi, focalizzati nei Comuni della Val Seriana. Poco prima il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, aveva dichiarato nella sede della Protezione civile «la grande attenzione sui nuovi casi per i Comuni della cintura bergamasca e la valutazione sulla opportunità di estendere la zona rossa sulla base di criteri epidemiologici, geografici e di fattibilità della misura, in base ai dati di incidenza e ai tassi di riproduzione del virus».

Questi i numeri aggiornati in Lombardia: i casi positivi sono 1.520, i deceduti 55, i dimessi e trasferiti al domicilio 139, in isolamento domiciliare 461 persone, in terapia intensiva 167, i ricoverati non in terapia intensiva 698, i tamponi effettuati 9.577. Casi positivi: Bergamo 372 (+129 in un giorno); Lodi 482 (+98); Brescia 86 (+26); Como 4 (+2); Cremona 287 (+64); Lecco 4 (+1); Monza e Brianza 9 (+1); Milano 93 (di cui 37 Mi citta’,+35); Mantova 15 (+10); Pavia 122 (+39); Sondrio 3 (invariato); Varese 7 (+3); in fase di accertamento 36. Gallera ha aggiunto: «La Regione si sta preparando a gestire l’afflusso dei malati anche con numeri importanti, dal momento che l’incremento dei casi positivi corrisponde praticamente al numero degli ospedalizzati. Ho incontrato gli amministratori locali e i rappresentanti delle Ats con i quali è stata condivisa la necessità di mettere in campo misure affinché chi è in isolamento volontario o è un contatto diretto sia supportato e stia realmente al domicilio nelle prossime due o tre settimane. Nell’ultima settimana sono stati creati 103 posti in più (69 nel pubblico e 34 nel privato) di terapia intensiva. Ne avevamo 724, più i 176 dei monospecialistici e siamo dunque arrivati a 827, di cui 593 nelle strutture pubbliche e 232 nelle strutture private. Ad oggi, dunque, i posti destinati al coronavirus sono 220, quelli occupati sono già 167 e altri 50 saranno pronti nei prossimi giorni».

Capitolo reclutamento degli infermieri: «Abbiamo ottenuto – ha aggiunto l’assessore – l’autorizzazione a una deroga che ci consentirà di assumere infermieri prima dell’iscrizione all’albo. Avremo dunque circa 350 nuovi infermieri da immettere nel sistema intorno a metà marzo, in arrivo anche 14 medici e 20 infermieri militari pronti a entrare subito in servizio. E approveremo in Giunta un accordo che consente ai privati di lavorare nel pubblico».

«Ad oggi – ha dichiarato l’assessore regionale alla Protezione civile, Piero Foroni - sono stati allestiti 7 punti triage negli ospedali di Bergamo, Cremona, Crema e Casalmaggiore (Cremona), Brescia, Mantova, Stradella (Pavia) con circa 350 volontari. È in corso la verifica per nuovi punti di triage campale negli ospedali di Edolo ed Esine (Brescia), di Vigevano (Pavia), di Rozzano (Milano), di Alzano e di Monza e l’allestimento di 40 posti letto presso l’ospedale di Lodi. È stata confermata la disponibilità di spazi per l’allestimento delle strutture destinate alla quarantena, che al momento consistono in 50 posti a Baggio». «Il ministro della Salute, Roberto Speranza domani (oggi, ndr) sarà a Palazzo Lombardia per approfondire la situazione sanitaria della Lombardia e valutare quali ulteriori misure dovranno essere adottate in merito», ha rimarcato il governatore Attilio Fontana.

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