«In queste 2 settimane ci giochiamo tutto»
Magnone: manca personale da assumere

Questo «è il momento di essere disciplinati, perché in queste due settimane ci giochiamo tutto. È vero che il sistema sanitario è stato potenziato, ma la gente da assumere non c’è, e tamponi e tracciamento non bastano, servono anche i comportanti individuali».

A dirlo è Stefano Magnone, chirurgo dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, nonchè segretario regionale di Anaao (Associazione medici dirigenti) Lombardia.

Allo stato attuale l’ospedale bergamasco «è in fase di appoggio a quelli milanesi e bresciani - spiega -. C’è ancora una relativa tranquillità come numeri. Tuttavia, la Regione Lombardia dalla settimana scorsa ha detto agli ospedali hub di preparare i letti e rallentare l’attività ordinaria. Ciò significa che dovremo ridurre gli altri pazienti per curare i malati con Covid-19». Ci sarà quindi il doppio problema di assistere i malati con infezione da SarsCov2 e non interrompere le cure degli altri, «tanto più che non siamo riusciti a recuperare tutto ciò che ci era sfuggito nei mesi scorsi con i malati più gravi di altre patologie», prosegue Magnone.

Secondo Anaao-Assomed Lombardia sono ancora numerosi i miglioramenti da apportare all’intero sistema sanitario lombardo per affrontare la nuova ondata epidemica. Va reclutato più personale, tra cui anche gli specializzandi del terzo anno, approntate strutture e letti negli ospedali, identificando appositi percorsi di sicurezza in entrata ed in uscita. Resta poi fondamentale intensificare il tracciamento dei contatti attraverso l’App Immuni attualmente in uso in Italia, incrementare la capacità di fare tamponi, anche rapidi, potenziando quindi gli organici dei laboratori con dirigenti e tecnici. Infine garantire sempre al personale sanitario l’adeguata fornitura di dispositivi di protezione.

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