Inquinamento, ecco i numeri di martedì
«Ma chiudere alle auto non serve»

«Valuteremo eventuali provvedimenti nei prossimi giorni, la situazione resta monitorata». Rassicura l’assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo Leyla Ciagà, rispetto ai dati, negativi, sulla qualità dell’aria.

Anche i dati rilevati dalle centraline nella giornata dell’8 dicembre sono preoccupanti: 61 milligrammi per metro cubo in via Garibaldi (il valore limite è 50), 63 in via Meucci, 64 a Dalmine; 90 a Filago, 57 a Lallio, 68 a Osio Sotto e 78 a Treviglio.

La situazione è nota a Palazzo Frizzoni dove gli uffici stanno tenendo d’occhio le rilevazioni Arpa sugli inquinanti. Anche se grandi decisioni non sembra saranno prese: «Stiamo tenendo la situazione monitorata in particolare sulle Pm 10 – sottolinea Ciagà –, eventuali chiusure del traffico al momento non sono all’ordine del giorno, vedremo sulla base dei dati».

Stando a quanto detto dall’assessore di competenza, e dai dati relativi all’ultima settimana, non ci sono dunque misure di limitazioni del traffico in vista, come invece è già stato fatto in alcune città. Ma i prossimi giorni saranno cruciali per prendere eventuali decisioni in merito. Come ad esempio le chiusure al traffico domenicali, le cosiddette «chiusure ecologiche». «Faremo un approfondimento nei prossimi giorni per capire bene quali sono le questioni da affrontare se la situazione resta in questi termini – spiega l’assessore Leyla Ciagà –. Le chiusure al traffico la domenica non risolvono certo il problema, educano la popolazione a scelte sostenibili e rendono più piacevole la passeggiata in centro, ma dal punto di vista dell’inquinamento non rappresentano una misura efficace, anche se è un segnale».

«L’aria si muove, non rispetta i confini del nostro Comune – spiega Leyla Ciagà –. È per questo che sulla questione serve una politica di area vasta. Regione Lombardia sta portando avanti delle azioni, ma evidentemente si deve fare di più. Penso ad esempio ad ulteriori restrizioni sui veicoli diesel, che sono la causa principale dell’inquinamento delle Pm 10. I Comuni fanno quello che possono, ma servono politiche a livello regionale».

Tra gli obblighi imposti dal Pirellone durante la stagione termica ricordiamo lo stop dei veicoli più inquinanti o il divieto di accendere il caminetto in casa se non ha i filtri, o ancora le stufe se non hanno una determinata resa. Misure di contrasto a parte, il 2015 non sarà sicuramente ricordato tra le migliori annate in quanto a purezza dell’aria respirata in città. Ma l’assessore Ciagà vede il bicchiere mezzo pieno: «Il trend sulla qualità dell’aria è in miglioramento, perché il parco auto si sta rinnovando, ricordo che le Pm 10 derivano soprattutto dalle auto e, come in questo caso, quando subentrano gli impianti di riscaldamento. Gli anni passati le condizioni meteo ci hanno aiutato, quest’anno non è stato così, vedremo come si chiuderà e se e quali iniziative adottare».

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