Intrappolati negli abissi come in Thailandia
Speleologi si preparano a Bueno Fonteno

Tre giorni di esercitazioni nell’abisso di Bueno Fonteno per il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico: operazione di soccorso come per i ragazzi rimasti intrappolati in Thailandia.

I 13 ragazzi intrappolati nella grotta thailandese con il loro allenatore e le fasi delicatissime dei soccorsi (che hanno visto anche perire uno dei sommozzatori) hanno tenuto con il fiato sospeso il mondo intero. Dal 23 giugno a pochi giorni fa quando è arrivata la notizia che i ragazzi erano stati tratti in salvo e fuori pericolo. Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico si prepara a una operazione analoga in Bergamasca: effettuerà infatti nella giornata di venerdì 20 luglio una esercitazione di soccorso speleologico che simulerà il recupero di un infortunato dall’interno dell’Abisso Bueno Fonteno, che si apre nel territorio del comune di Fonteno e si sviluppa per oltre 30 km.

L’organizzazione dell’evento è a cura dei Servizi Regionali di Lombardia e Veneto, ma vedrà anche la partecipazione di Umbria ed Emilia Romagna, nonché delle commissioni operative del Soccorso Speleologico. Saranno coinvolte, infatti, la Commissione Tecnica, la Commissione Medica e la Commissione Comunicazione e Documentazione che utilizzeranno un sistema di trasmissione dati-video per un più rapido trasferimento di informazioni tra l’interno e l’esterno della grotta.

I tecnici del soccorso speleologico si ritroveranno venerdì 20 luglio per l’allestimento del campo base presso il Comune di Solto Collina e da lì si sposteranno poi all’ingresso della grotta. Le operazioni dureranno circa 3 giorni (dal 20 al 22 luglio) durante i quali saranno simulati tutti gli aspetti di un intervento reale, sia all’esterno della grotta che all’interno, dove la manovra si svolgerà lungo il ramo principale dell’abisso.

Era il 2005 quando il gruppo speleologico Valle Imagna Cai-Ssi ha individuato una vasta zona carsica che si estende dal lago d’Endine al lago d’Iseo, spiega la Proloco locale. Un anno dopo gli speleologi del «Progetto Sebino» si accorgono che nella valle di Fonteno da una fessura della roccia esce dell’aria particolarmente fredda. Subito gli speleologi comprendono che qualcosa lì sotto è nascosto ma ancora non si rendono conto della meravigliosa sorpresa che li attenderà da lì a poco.

A capo del progetto Max Pozzo che coordina le operazioni che condurranno alla scoperta di quella che si rivelerà essere la grotta più estesa della bergamasca e tra le prime venti d’Italia per lunghezza. A partire da maggio 2006, in pochi mesi gli speleologi riescono ad avanzare per 8 km. È durante questo periodo che viene scoperto quello che verrà poi denominato «Sifone Smeraldo» e che conduce a un dislivello di 451 mt. Durante l’esplorazione vengono scoperti saloni di dimensioni imponenti che arrivano addirittura a superare i 100 mt., un tratto fossile e il resto percorso da vari corsi d’acqua. L’esplorazione si rivela tutt’altro che facile perché lungo il percorso gli esploratori hanno trovato lunghi canyon con pareti verticali che hanno costretto l’uso delle corde.

All’inizio del 2007 il progetto ottiene il patrocinio dall’Ente Regionale Speleologico Lombardo. Le esplorazioni continuano per gli anni successivi durante i quali vengono aperte nuove vie, scoperti nuovi percorsi e viene anche messa in sicurezza la zona per impedire che bambini o adulti poco esperti possano rischiare di farsi male. L’ultima scoperta nell’Agosto 2011 quando finalmente i sommozzatori riescono a mappare, segnare e verificare nuove grotte così’ che ad oggi l’ «Abisso Bueno Fonteno» supera nella sua totalità i 19 Km di sviluppo.

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