La Goletta dei laghi boccia il Sebino
«Inquinati i punti monitorati» - Video

Presentati i risultati del monitoraggio della Goletta dei laghi di Legambiente sul lago d’Iseo: «Tutti i punti indagati risultano inquinati o fortemente inquinati». L’associazione incontra anche The Floating Piers: «Operazione di promozione territoriale straordinaria, ma la cabina di regia non convince».

Il Lago d’Iseo anche quest’anno mostra diverse criticità per quanto riguarda gli scarichi non depurati che finiscono nelle acque lacustri. Degli 8 punti monitorati dalla Goletta dei laghi di Legambiente 3 sono risultati inquinati e 5 fortemente inquinati. Si è conclusa la prima tappa del tour della Goletta dei laghi, la campagna di Legambiente realizzata in collaborazione con il Consorzio Obbligatorio Olii Esausti e Novamont e che da 11 anni attraversa l’Italia per monitorare la qualità delle acque, degli ecosistemi e dei territori lacustri. Questa mattina, 30 giugno, nell’ambito di Festambiente Laghi, sul lungolago di Castro, i tecnici e i biologi della Goletta hanno presentato i dati dei campionamenti effettuati sul lago d’Iseo, condiviso dalle province di Brescia e Bergamo.

In base a quanto è emerso dal monitoraggio scientifico – effettuato in determinati punti individuati anche grazie alle segnalazioni dei cittadini tramite SOS Goletta – il Lago d’Iseo anche quest’anno mostra delle forti problematiche, che coinvolgono la totalità degli 8 campioni oggetto dell’indagine microbiologica che risultano, secondo il giudizio del Cigno Azzurro, «fortemente inquinati». Nel monitoraggio vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo lungo le rive dei laghi: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione degli scarichi civili che attraverso i corsi d’acqua arrivano nel lago. Quello di Legambiente è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.

«Tutti gli anni rileviamo le stesse criticità sul lago d’Iseo – dichiara Massimo Rota, presidente Legambiente Alto Sebino – la situazione è particolarmente critica in alcune aree risultate fortemente inquinate dalla presenza di scarichi, dove gli abitanti della zona fanno il bagno e pescano, come il torrente Rino a Tavernola o la foce del Borlezza, in assenza di segnalazioni precise e cartelli che informino i cittadini e i bagnanti a riguardo». A tal proposito chiediamo che le criticità da noi denunciate vengano verificate ed eventualmente riportate nei profili delle acque di balneazione in corso di aggiornamento, così come indicato nel Portale delle Acque del Ministero della Salute.

«La Goletta dei Laghi – Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia – è uno strumento importante dell’associazione per indagare le criticità dei bacini lacustri, soprattutto dove vengono rilevati i rischi più elevati di inquinamento, sia per l’elevata attività antropica che per l’affluenza di scarichi civili nel bacino. Dal 2010 ad oggi abbiamo visto pochissimi passi avanti rispetto al collettamento fognario dei comuni interni e i pochi depuratori presenti non riescono a raccogliere tutte le acque reflue».

Questa situazione non è nuova, come cita il verbale della Commissione europea che ha sottoposto la Lombardia a 114 procedure d’infrazione 2014/2059, per il mancato rispetto della direttiva 1991/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane: «Una violazione sistematica delle disposizioni della Direttiva che rappresenta una situazione estremamente preoccupante di non conformità generalizzata e persistente di molti agglomerati italiani».

Per l’edizione 2016 i tecnici specializzati della Goletta dei laghi hanno prelevato due campioni delle acque nella Riserva Orientata delle Torbiere d’Iseo, in accordo con la dirigenza della Riserva. I risultati hanno mostrato uno stato di forte inquinamento batteriologico nel territorio di Provaglio d’Iseo. «La presenza così elevata di escherichia coli in questi punti è un indicatore preciso di contaminazione delle torbiere, che accende molti campanelli d’allarme – spiega Dario Balotta, presidente di Legambiente Basso Sebino – In uno spirito di collaborazione con la Riserva stessa, con il passaggio della Goletta dei Laghi abbiamo voluto ribadire l’urgenza di intraprendere azioni risolutive».

La tappa sul lago d’Iseo quest’anno ha coinciso con un evento artistico di portata mondiale, l’installazione dell’opera The Floating Piers di Christo, che tutt’oggi sta richiamando sulle sponde del lago centinaia di migliaia di persone: «Si tratta di un’operazione coronata da indubbio successo tradottasi in opportunità di promozione territoriale straordinaria per quest’area, che ha tante bellezze da offrire dal punto di vista turistico, ma che spesso non beneficiano di adeguate strategie di valorizzazione – spiega Damiano Di Simine – Avremmo auspicato una cabina di regia più attenta nella valutazione della logistica e della mobilità. In questi giorni il territorio dimostra di essere in difficoltà e affannato nel sostenere flussi così ingenti di visitatori. Ora ci chiediamo come le istituzioni intendano gestire la fase successiva, quando le luci dei riflettori della grande opera si spegneranno sul Sebino e i suoi abitanti dovranno ripensare ad un turismo sostenibile».

I RISULTATI DEI MONITORAGGI

Marone - Torrente Bagnadore -Inquinato

Pisogne loc. Arsena - Sfioratore del comune nel canale industriale - Fortemente Inquinato

Monte Isola - Peschiera - Scarico presso pontile nord (altezza sfera alta tensione) - Fortemente Inquinato

Sulzano - Foce torrente Calchere - Inquinato

Costa Volpino - Canale presso spiaggia «bar delle rose» - Fortemente Inquinato

Castro – Foce torrente Borlezza – Inquinato

Tavernola Bergamasca – Foce torrente Rino – Fortemente Inquinato

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