La maestra Luciana e la Sla
«Cado, lotto e poi mi rialzo»

Luciana Biffi di Mapello si è ammalata nel 2011, la fatica e il coraggio raccontati in un libro che verrà presentato il 7 gennaio. «Senza fede non potrei andare avanti».

Una vita piena, un ruolo stimato, affetti giusti. Forse si corre troppo, sempre dietro a tutto. Poi la Sla la ferma in una poltrona e per la maestra Luciana Biffi di Mapello, dal settembre 2011 la stagione cambia improvvisamente. «Cambio di stagione» è anche il titolo del libro corale (che sarà presentato a Mapello il 7 gennaio 2018) che riepiloga una vita, ma soprattutto documenta una lotta.

Nella sua casa, sistemata con amore da lei e dal marito Diego Malvestiti, bancario in pensione, Luciana comunica con il mondo con il tablet a comando ottico. Nelle risposte, accurate nella sintassi e nella punteggiatura perfetta, si legge la maestra che preparava a prova di bomba i suoi allievi, la donna dalle idee chiare che ha per tempo discusso e fatto accettare ai familiari il suo limite di resistenza: «No tracheotomia». La sua fede è cristallina: «Si fa tanta confusione su questi temi. Ma l’accanimento terapeutico è altra cosa rispetto all’eutanasia. La dottrina cattolica è chiarissima, e se non bastasse, Papa Giovanni Paolo II e il cardinal Martini hanno rifiutato per sé l’accanimento terapeutico.Ho tanti amici con la Sla. Per ciascuno la situazione è diversa. L’ importante è il rispetto delle scelte. Chi prova sulla sua pelle ha diritto a giudicare, gli altri, no».

Ogni lettera di questa frase è stata composta con il comunicatore, con grande determinazione. Luciana Biffi è una persona estremamente vitale e lucida: a Mapello continua ad essere una figura di riferimento per i bambini e gli adulti e la coppia Malvestiti-Biffi gode di molta stima.

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