La Messa del vescovo dalla Cappella Savina
«La nostra preghiera per le vittime del Covid»

Dai 2.085 metri della Cappella Savina sulla Presolana il vescovo ha celebrato domenica mattina 5 luglio la Messa in ricordo di tutti i defunti della nostra terra.

«Siamo qui perché dall’alto della montagna la nostra preghiera raggiunga rapidamente e semplicemente il cuore di Dio. La montagna è confine tra terra e cielo» ha detto monsignor Francesco Beschi in una celebrazione intensa e suggestiva.

«La montagna è un dito innalzato al cielo per ricordarci che il Cielo è il nostro destino, quel cielo che è Dio e in Lui riposano i nostri cari defunti» ha continuato il vescovo di Bergamo che ha pregato per tutti i bergamaschi morti per il Covid. «Alzare gli occhi al Cielo ci fa incrociare lo sguardo degli altri. Alziamo gli occhi al Cielo e riusciremo a guardarci gli uni gli altri con pazienza e misericordia».

La Messa si è conclusa con la preghiera in poesia di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig di Torino, l’Arsenale della Pace, che compare sulla lapide posata al cimitero di Bergamo. Dopo la benedizione, il vescovo ha raggiunto la statua della Madonna dei bambini collocata in Presolana nell’ottobre scorso, che contiene una bussola con le preghiere dei bimbi ricoverati in ospedale: «L’intercessione di Maria ci accompagni in questi giorni e nei prossimi, insieme alle preghiere dei bambini che sono qui custodite».

La prima Giornata regionale delle Montagne, che proprio oggi si celebra, è stata così caratterizzata dal ricordo e dalla preghiera. Il presidente del Cai Paolo Valoti, attraverso alcuni simboli deposti davanti all’altare, ha ricordato «l’importanza dell’impegno comune e della responsabilità per sostenere una montagna che vuole essere viva e vissuta».

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