La vocazione è ascoltare il cuore
In diretta il Rosario con il Vescovo

Giovedì 7 maggio alle ore 17,30 appuntamento su Bergamo Tv e sul nostro sito con il vescovo Francesco Beschi e il Rosario dal Seminario Vescovile di Città Alta.

«Un appello che spalanca l’orizzonte della vita», così domenica il Vescovo Francesco ha definito la vocazione come propria di ciascuno: non solo quindi di chi sceglie il sacerdozio o la vita consacrata, ma anche di chi la vive nel matrimonio. Frutto della vocazione è un’intima gioia. Dire «gioia» in questi giorni sembrerebbe proprio difficile, ma ogni persona, qualsiasi sia la sua condizione e la sua prova, può percorrere questo itinerario che parte dall’ascolto interiore. È con questo spirito che si apre l’appuntamento ormai tradizionale in questo tempo di pandemia, per pregare il Santo Rosario con il Vescovo. L’invito si rinnova oggi, alle 17.30, uniti a distanza attraverso Bergamo Tv. Il luogo scelto, per far risuonare il messaggio di questa settimana, sarà il Seminario Vescovile in Città Alta.

In queste settimane in un silenzio diffuso e nell’isolamento che spesso ci ha fatto trovare soli con noi stessi, ciascuno ha avuto la possibilità di ascoltare di più quella voce interiore che smuove nel profondo. Una voce - ha continuato il Vescovo nella omelia di domenica scorsa - che ci ha raggiunto in questo periodo non solo come suono, ma spesso attraverso gli occhi degli altri, senza diventare parola. Quanti stanno ricordando gli sguardi scambiati in una corsia di ospedale, dentro la terapia intensiva, oppure scambiati da lontano con i propri cari che finalmente molti possono ritornare ad avvicinare. Questa è vocazione! Una parola che chiama a dare il meglio di se stessi, a dare la propria competenza, a dare la vita.

In momenti come questi non si può barare: non conta solo ciò che uno fa ma come si gioca per ciò che è. Vocazione è ascoltare il cuore: il proprio e quello degli altri. Bisogna poi rispondere, con libertà e quindi con responsabilità. Siamo consapevoli però che tutto questo comporta anche una fatica. E quando si fa fatica c’è bisogno di rigenerare le forze e le energie. Non lo chiede soltanto la necessità, tanto meno la paura o l’interesse della sopravvivenza. C’è bisogno di un di più, di uno sguardo divino sulla vita che la interpella.

Diventa significativo che questo appuntamento ci faccia trovare a pregare il Rosario per la prima volta nel mese di maggio, dedicato alla Madonna, la ragazza di Nazareth che ha saputo seguire la vocazione che si è fatta sogno d’amore e che la resa Madre coraggio sotto la croce e sorella maggiore per noi nell’alba della Risurrezione.

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