Lago d’Iseo, inquinati 6 campioni su 9
Legambiente: «Soliti problemi di scarichi»

Presentati i risultati del monitoraggio scientifico sul lago d’Iseo: 6 punti
indagati su 9 risultano inquinati o fortemente inquinati. Le rilevazioni effettuate sia sulla sponda bresciana, sia su quella bergamasca.

In base a quanto è emerso dal monitoraggio scientifico – effettuato in determinati punti individuati anche grazie alle segnalazioni dei cittadini tramite SOS Goletta – sul Lago d’Iseo il laboratorio di Goletta dei Laghi anche quest’anno ha evidenziato problematiche già rilevate nelle edizioni passate della campagna per quanto riguarda 6 dei 9 campioni oggetto dell’indagine microbiologica. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.

Nel monitoraggio vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo lungo le rive dei laghi: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione degli scarichi civili che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nel lago. Quello di Legambiente è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali delle Ats locali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. Sulla sponda bergamasca risultano fortemente inquinati i campioni prelevati alla foce del torrente Borlezza a Castro e della foce del fiume Oglio a Costa Volpino. Si rileva un miglioramento rispetto al monitoraggio del 2016 per quanto riguarda il canale presso la spiaggia Bar delle Rose nel comune di Costa Volpino e la foce del torrente Rino nel comune di Tavernola Bergamasca, che risultano entro i limiti di legge.

«Tutti gli anni rileviamo le stesse criticità sul lago d’Iseo – dichiara Massimo Rota, presidente Legambiente Alto Sebino – la situazione è particolarmente critica alle foci del torrente Borlezza e del fiume Oglio, punti che si riconfermano fortemente inquinati. È chiaro da tempo che occorre un intervento strutturale sul sistema della rete fognaria, perché in caso di eccesso di acqua gli sfioratori di piena riversano acqua non depurata direttamente nel fiume e quindi nel lago. Il problema della mancanza di collettamento della Valle Camonica, i cui scarichi finiscono per essere trasportati dall’Oglio al Sebino, resta ancora una priorità da risolvere, ne va della salute sia dei cittadini, che fanno il bagno e pescano nelle acque del lago, ma anche dell’intero ecosistema lacustre».

Mentre sulla sponda bresciana risultano inquinati da batteri fecali i campioni prelevati presso la foce del torrente Calchere nel comune di Sulzano, mentre fortemente inquinati i campioni prelevati presso l’Arsena di Pisogne e Peschiera a Montisola. Quest’anno, su segnalazione di un cittadino, è stata campionata la spiaggia a sud del canale industriale nel comune di Pisogne che è risultata inquinata.

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