Lega: dateci i soldi per la Pedemontana
Intanto in migliaia non pagano il pedaggio

«L’autostrada Pedemontana lombarda non serve solo ai cittadini della Lombardia ma serve a tutto il Paese, per dirigersi all’hub di Malpensa, uno degli aeroporti più importanti d’Europa nel trasporto merci e dunque fondamentale per il nostro export e per le imprese, quelle lombarde e quelle di tutto il Paese».

«Per questo l’autostrada Pedemontana deve essere una priorità assoluta per lo Stato e invece lei, ministro Delrio, la settimana scorsa, interpellato a riguardo, ha risposto che lo Stato non intende fare da bancomat per completare la Pedemontana».

Lo afferma l’onorevole bresciano Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda e deputato della Lega Nord, che mercoledì 20 aprile ha interrogato, nel corso del question time alla Camera dei Deputati, il ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio, per capire se il Governo intenda contribuire finanziariamente al completamento dell’autostrada Pedemontana.

«Vorremmo capire perché la Pedemontana debba essere a pagamento mentre alcune altre autostrade di notevole importanza nel Paese - ha ricordato l’on. Grimoldi - siano gratuite, dalla Salerno-Reggio Calabria al Grande Raccordo Anulare di Roma, opere queste dove invece lo Stato fa da bancomat gratis. Ma questo non è il caso della Lombardia, che ogni anno, tra quello che versa in tasse dei suoi cittadini e delle sue imprese a Roma, e quello che riceve in cambio in termini di servizi, ci rimette oltre 54 miliardi, per cui tenendoci questi soldi potremmo finanziarci 54 Pedemontane l’anno, tra l’altro gratuite e senza caselli. E invece ci sentiamo rispondere che lo Stato non fa da bancomat per la Pedemontana. I lombardi lavorano, pagano le tasse e vorrebbero anche avere delle risposte che invece da questo Governo e da lei, signor Ministro Delrio, non arrivano. Risposte che non sono arrivate sul prolungamento della metropolitana fino a Monza o sul collegamento fondamentale tra la Brebemi e la A4. In Lombardia siamo stufi di non avere risposte sulle nostre infrastrutture e sentirci rispondere che lo Stato non può fare da bancomat per le nostre imprese quando è la Lombardia a fare da bancomat a questo Stato, regalandogli ogni anno 54 miliardi, senza vederci restituire neppure le elemosina per completare le nostre strade».

Intanto, ci sono raffiche di solleciti in arrivo da Pedemontana, gli insolventi sono circa 250mila dall’introduzione del pagamento lo scorso novembre. Un primo scaglione di 40 mila notifiche è partito questa settimana e arriverà a giorni, è diretto agli utenti non paganti dei passaggi a novembre, dicembre e gennaio che hanno accumulato un debito di almeno 5 euro nel periodo di riferimento.

Ma se una parte degli insolventi rappresenta coloro che sapevano di dover pagare e non l’hanno fatto, una quota non meglio identificata di automobilisti ci sono finiti dentro per sbaglio. Le connessioni della viabilità extraurbana statale o provinciale con l’autostrada e i cartelli autostradali di fatto infilano l’automobilista direttamente nella Pedemontana a pagamento: chi non conosce la saga infinita dell’autostrada senza i caselli e senza un blocco fisico all’ingresso non sa come funziona il complicato meccanismo e talvolta non sa nemmeno di dover pagare.

Ci sono cartelli in italiano all’inizio di ogni tratta e sotto ai portali del free flow ci sono cartelli più piccoli che dovrebbero comunicare il pagamento attraverso dei simboli. Il costo aggiuntivo addebitato con il sollecito è di 3,50 euro, se il pagamento ancora non pervenisse scatterebbe l’ingiunzione. Sul sito di Pedemontana sono indicate anche sanzioni da 85 al 338 euro, ma dovrebbe procedere la Polizia stradale e per il momento non è stata sottoscritta laconvenzione.

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