L’emergenza alluvioni in città
Quattro mesi per «salvare» Longuelo

L’estate sta finendo e finalmente - è la speranza di tutti - si dirà addio alle bombe d’acqua che negli ultimi mesi hanno messo in ginocchio alcune zone della provincia e della città, in particolare nei quartieri di Longuelo e del Villaggio degli Sposi.

Ma viste le tendenze meteo che prevedono l’instaurarsi di un clima dai tratti sempre più monsonici, sarà con tutta probabilità un arrivederci al prossimo anno. Per questa ragione, gli enti del neonato Tavolo tecnico dell’acqua stanno lavorando su più fronti: dopo aver pianificato ulteriori puliture delle rogge, disposto studi idrogeologici ed effettuato decine di sopralluoghi nelle aree maggiormente colpite, si sono dati una scadenza per individuare quantomeno la soluzione al caso più critico: entro fine anno si capirà come «salvare» Longuelo dalle alluvioni.

«La premessa è che siamo di fronte a una questione molto complessa - evidenzia l’assessore ai Lavori pubblici, Marco Brembilla -. Siamo di fronte a eventi eccezionali, un evento come quello del 26 giugno non avveniva da oltre 70 anni». A complicare le cose ci sono i vari ambiti di competenza (in alcuni casi anche la presenza dei privati): al Comune spettano le caditoie, al Consorzio di Bonifica il reticolo idrico minore, a Regione Lombardia il reticolo idrico maggiore e Uniacque il sistema fognario: «Ma c’è un clima di collaborazione ottimo, sono convinto che lavorare tutti insieme sia l’unico modo per affrontare il problema. In questo mese abbiamo effettuato sopralluoghi e nelle prossime settimane sono in vista altri incontri».

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