Lorini: non basta stare in casa -Video appello
«Bisogna evitare i contatti in famiglia»

Luca Lorini, direttore del Dipartimento di Emergenza, urgenza e area critica dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo lancia l’appello «nessuno incontri nessuno» e chiede che ne nasca un passaparola, un tam tam tra tutti i bergamaschi.

«Da giorni mi stavo chiedendo perché i contagi nella Bergamasca continuassero ad aumentare. L’illuminazione l’ho avuta quando un amico mi ha raccontato quello che è accaduto nella sua famiglia. Quindi, sento il dovere di diffondere ora chiaramente il messaggio. L’hashtag #iorestoacasa non è sufficiente, e va inteso non solo come non si deve uscire di casa ma bisogna seguire invece il mantra #nessunoincontrinessuno, e va fatto alla lettera, nelle nostre case, con qualunque familiare: è così che si rafforza la limitazione a non uscire di casa, e si ferma la catena dei contagi».

Guarda l’appello lanciato dagli schermi di Bergamo Tv.

Luca Lorini, direttore del Dipartimento di Emergenza, urgenza e area critica dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo lancia l’appello e chiede che ne nasca un passaparola, un tam tam tra tutti i bergamaschi. «Dobbiamo, e sottolineo dobbiamo tutti, avere comportamenti in ogni atto quotidiano come se ognuno di noi potesse trasmettere il contagio e come se la persona che ci sta accanto o che incontriamo, anche un parente stretto, potesse a sua volta essere contagiato o trasmettere il virus. Il coronavirus non chiede la carta d’identità o lo stato di famiglia per colpire Lo spiego facendo l'esempio del mio amico: Lui aveva un po' di febbriciattola, la madre andava da lui a fare le pulizie e a preparagli da mangiare, dopo due giorni è venuta la febbre al marito, allora l’altra figlia si è sostituita a lei per preparare i pasti e aiutare i genitori e il fratello, dopo altri due giorni a sua volta il marito della figlia e i loro ragazzi si sono ammalati – continua Lorini – Eppure tutte queste persone, come centinaia e centinaia di bergamaschi, hanno seguito l’indicazione di non uscire da casa. Non basta: oltre a non uscire di casa bisogna, assolutamente, non avere alcun modo di incontrare nessuno».

E Lorini aggiunge: «Anche in casa, tra familiari, se c’è qualcuno ammalato o qualche sintomo leggere, come qualche linea di febbre, è fondamentale che stia separato dagli altri , in stanze diverse, deve anche mangiare separato dagli altri . Mi rendo conto che dire che nessuno deve avere contatti con nessuno significa colpire al cuore lo spirito innato di estrema solidarietà dei bergamaschi, che nessuno vuole frenare per carità, ma questo spirito va declinato con estrema attenzione, con accorgimenti precisi». Che sono quelli che devono farci comportare ricordando in ogni momento che chiunque di noi può trasmettere il virus, e che chiunque di noi può contagiarsi, «anche fra parenti, anche fra persone della stessa famiglia, tanto più se vivono nella stessa casa, anche se nessuno esce dalla propria abitazione», rimarca Lorini. E spiega: «Se si deve aiutare chi ha bisogno, vanno usati tutti gli accorgimenti del caso, anche se si sta bene, anche se non si hanno sintomi: ripeto, come se ciascuno di noi fosse contagiabile e contagiante allo stesso tempo. Scommetto che se facciamo tutti così, i casi positivi crollano: è l’unica arma che abbiamo. Quando succederà non sono in grado di prevederlo ora. Ma so che se seguiamo l’hashtag #nessunoincontrinessuno vinceremo questa guerra».

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