Lotta al gioco azzardo, vincono i Comuni
«Dimezzate le sale slot entro il 2019»

I provvedimenti restrittivi rimarranno. Quindi la Lombardia e Bergamo potranno continuare la battaglia contro il gioco d’azzardo.

La trattativa tra Regioni e governo sulla regolamentazione del settore giochi è giunta a una conclusione: si aprono le porte a una nuova normativa nazionale, ma gli enti locali potranno mantenere i provvedimenti già adottati, comprese la distanza minima di 500 metri da scuole e oratori. Confermata anche la volontà di ridurre le slot da 400 mila a 265 mila entro il maggio 2018. «Per la prima volta lo Stato, dopo anni di incremento del gioco per ragioni di cassa, fa un passo indietro e riduce del 50%, entro fine 2019, il numero delle sale da gioco. Data la correlazione strettissima tra capillarità dell’offerta e volume di gioco questo è un fatto di grande importanza». Lo ha sottolineato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori al termine della Conferenza Unificata straordinaria di giovedì. «La qualificazione delle sale da gioco e la relativa tutela dei minori è un altro risultato importante», ha aggiunto. «Moltissimi sono oggi i minori che giocano, ma da oggi l’ingresso sarà permesso solo tramite carta d’identità e tessera sanitaria. Certo non è la soluzione di tutti i problemi - ha concluso il primo cittadino lombardo - ci ripromettiamo di intervenire quanto prima anche sul tema della pubblicità».

«È il caso di dire finalmente. Abbiamo finalmente raggiunto l’intesa sul riordino del settore del gioco d’azzardo. Un riordino che afferma il potere dei Comuni di stabilire orari di apertura delle sale e distanze minime da scuole, chiese e oratori. Ci fa piacere che questo ulteriore tempo abbia consentito alle Regioni di attestarsi su questa posizione. Cosi’ il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro al termine dei lavori della conferenza unificata. «Come sindaci- spiega- abbiamo ottenuto quello che volevamo, quello che le nostre comunita’, le associazioni attive sul territorio, la rete del sistema sociale che ha a che fare ogni giorno con la ludopatia, ci chiedevano. Lo sintetizzo in tre punti essenziali: si dimezzano in tre anni i punti gioco e le macchinette più vecchie vengono rottamate e solo in parte rimpiazzate con altre collegate direttamente con i Monopoli di Stato; noi sindaci decidiamo le fasce orarie di chiusura, fino a sei ore consecutive al giorno, di queste attività e imponiamo la loro distanza da tutti i luoghi che riteniamo sensibili, come scuole e chiese; aumenta lo standard di qualità e sicurezza dei punti gioco nei quali dovranno essere assicurati accesso selettivo, tramite l’identificazione con documento del giocatore, e la videosorveglianza, non potranno essere esposte immagini eccessive che inducano al gioco, e il personale dovra’ essere formato anche sul contrasto al gioco d’azzardo».

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