Luca e Matteo, estate in sella
Da Bergamo fino al Giappone

I due amici partono sabato 11 giugno. Percorreranno 25 mila chilometri verso Oriente, attraversando tutta l’Asia.

Luca Facheris e Matteo Barbierato partiranno sabato 11 giugno per il Giappone. Non in aereo, però: troppo facile. In motocicletta. Sarà una traversata a bordo delle loro «piccole enduro da viaggio» (per gli esperti: Kawasaki Kle 500) che li porterà a spingersi a est, passando tutta l’Asia, fin quando non ci sarà più terra: 25 mila chilometri e 120 giorni di viaggio. E poi? «Si vedrà. Matteo prenderà un aereo per tornare, io non so ancora: chissà cosa potrebbe accadere. Intanto, pensiamo a partire», dice Facheris, 24 anni, meccanico e fotografo-video freelance. Lo incontriamo a casa sua dove sta ultimando i preparativi. «Questi viaggi mi hanno fregato: non riesco più a stare fermo - sorride -. Viaggiare mi dà soddisfazione: vedere luoghi, incontrare persone e culture, anche risolvere gli imprevisti». Facciamo due passi indietro perché Facheris non è nuovo a simili viaggi. Il primo risale al 2012, quattromila chilometri: «Frequentavo l’università e mi sembrava di vivere gli stessi posti, vedere la stessa gente, come se avessi dei paraocchi: allora, verso metà giugno sono partito da Venezia in bici verso Nord. Giunto in Finlandia ho raggiunto in autostop, perché faceva già freschino, Capo Nord».

L’anno dopo con un vecchio vespino giallo ha percorso poco più di 10 mila chilometri, da Bergamo alla Cappadocia. Facheris è un viaggiatore, non un turista: mezzo indipendente, tenda al seguito, attrezzatura per foto e video e per la moto, programmi di massima, ma poi si decide di volta in volta, anche a causa degli imprevisti. Che mai scoraggiano: «Impari a stare al mondo: devi saper reggere la tensione e cercare velocemente delle soluzioni». Tra qualche giorno, la terza partenza: «Mi interessava andare più in là possibile. In questi tre anni ho risparmiato». Nel novembre scorso inizia i preparativi con Matteo, laureando in Lingue, che partirà con lui. Girano le fiere per incontrare altri viaggiatori e possibili sponsor, poi la trafila per i documenti. L’itinerario è tracciato: Croazia, Montenegro, Kosovo, Albania, Grecia, Turchia, Georgia, Armenia, Iran, Turkmenistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Kazakistan, Russia, Mongolia, e infine – a metà ottobre – il Giappone, con un traghetto che salpa una volta a settimana. «Non è un’impresa: se una persona ama viaggiare e vuole farlo, può e a qualunque età. È questione di mentalità».

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