L’ultima vignetta di Aldo Bortolotti
Umorista ironico fino alla fine

È stato lui, cioè beffardo ed ironico, fino in fondo. Anzi, è riuscito ad andare oltre. Aldo Bortolotti, umorista bergamasco nato per sbaglio a Vigevano nel 1930, sette anni or sono, in splendida forma fisica, consegnò alla figlia Paola una serie di buste per gli amici più cari.

«Mi spiace gravarti per le spese postali – spiegò- ma quando arriverà il mio momento, dovrai fare avere questa vignetta ai destinatari». Nel frontespizio, in bianco e nero, si vede la signora con la falce presentarsi sull’uscio ed essere accolta da un parente che le spiega come sia arrivata in ritardo. Sul retro dei biglietti, sopra la firma del vignettista,

c’è l’augurio di «buona continuazione». La moglie Dolores e i tre figli (Paola, Gianmario e Cristina) non hanno dubbi nel riconoscere perfettamente lo spirito del capofamiglia, uno che riesce a strapparti un sorriso anche in momento del genere. Aldo Bortolotti ha chiuso la sua splendida avventura terrena nella notte tra venerdì e sabato, (domani, lunedì, il funerale alle 14,30 nella Parrocchia di Loreto) sempre attorniato dalla sua bellissima famiglia, arricchitasi nel tempo con sei nipoti, che l’ha accompagnato con amore soprattutto negli ultimi tre anni in cui un malessere l’ha obbligato a restare a letto. Ma non a star lontano da matite e pennarelli, che utilizzava ancora con grinta valligiana.

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