L’ultimo dono di Mattia, 9 anni
Il suo cuore salva un bimbo di Bergamo

Lui non c’è più, il suo cuore sì, in un bimbo come lui, in lista d’attesa al Papa Giovanni. Mattia aveva 9 anni, la gioia di un bambino appena uscito da scuola, il futuro come un aquilone da rincorrere, il mondo da scoprire come fosse la sua ostrica.

L’aquilone di Mattia Covertini è volato via venerdì mattina, all’ospedale San Matteo di Pavia, a poche ore da quell’impatto brutale con una Dacia che il pomeriggio del giorno prima l’ha travolto sulle strisce, appena sceso dal pulmino che lo avrebbe riportato a casa, a Ponte Carate, frazione di San Genesio, Pavia. Una botta spaventosa, a poche centinaia di metri dall’abbraccio della mamma, precipitata fuori casa pochi secondi dopo l’impatto.

La Dacia, guidata da un 34enne ora indagato per omicidio stradale, l’ha sbalzato a 10 metri. Il bimbo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale più vicino, ma dopo una notte di disperati tentativi, venerdì i medici della Rianimazione di Pavia hanno dovuto fermarsi. I genitori di Mattia non l’hanno fatto e hanno dato l’assenso alla donazione degli organi, reni, cuore e fegato. Un’equipe medica del Papa Giovanni è andata al San Matteo, per prelevare il cuore e dare una speranza a un bambino che era in lista d’attesa per il trapianto. L’aquilone di Mattia può volare ancora.

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